Senza fondi dalla Regione, lo stato calamitoso della zone industriali sono destinate a peggiorare. Appuntamento questa mattina in contrada Piana Sant’Angelo a San Salvo per sottolineare criticità e responsabilità che attanagliano i nuclei produttivi abruzzesi: strade, servizi, pulizia, ambiente ecc. La conferenza stampa convocata da Gianni Cordisco – responsabile Infrastrutture Pd Abruzzo e componente di minoranza del cda Arap – si è tenuta alla presenza di alcuni candidati (Silvio Paolucci, Cristina Lella, Chiara Zappalorto) e amministratori del territorio.
Come già emerso dalla recente protesta a Gissi [GUARDA], l’Agenzia Regionale per le Attività Produttive ha elaborato schede progetto per le zone industriali abruzzesi, ma oggi non ci sono i soldi necessari per tradurle in interventi. L’unica alternativa sarebbe gravare sulle aziende addebitando loro il costo dei lavori (nelle zone industriali il sistema è di tipo condominiale).
«Una volta appaltati i lavori – ha detto Cordisco – il mese successivo gli importi sarebbero riportati nelle bollette. Oggi c’è bisogno di un piano d’intervento che preveda per le strade anche i sottoservizi per evitare, come accade oggi, che per ogni nuovo azienda o impianto si debba nuovamente bucare la strada».
L’accusa non sottaciuta è ovviamente rivolta alla Regione che «non ha investito risorse nelle zone industriali. Per questo chiediamo di tagliare qualche soldo a feste e fiere e metterli nelle zone industriali istituendo un fondo annuale per la manutenzione».
Tra i temi toccati anche il recente caso dei numerosi alberi tagliati dall’Enel nella zona industriale di San Salvo [LEGGI] perché rischiavano di ostacolare la linea elettrica, su questo punto Cordisco assicura che l’intenzione è procedere alla ripiantumazione studiando le specie più adatte perché «questo rappresenta il principale polmone verde di San Salvo».
«In molti casi – ha aggiunto Paolucci – manca anche la semplice manutenzione ordinaria. A ogni fine legislatura regionale si regalano circa 20 milioni di euro in mance a favore di associazioni, eventi ecc. Basterebbe il 10% di quelle risorse per interventi puntuali. Con i fondi regionali oggi abbiamo inaugurato solo una rotatoria, quella di Punta Penna. Le uniche risorse investite sono quelle della passata programmazione».