«Cinghiali, gabbie e abbattimenti nella Riserva. Ma non bastano arco e frecce, serve legge regionale seria»

Due appelli. Uno ai cittadini: «Non lasciate la spazzatura per strada». L’altro alla Regione: «Non basta la legge che autorizza l’uso di arco e frecce». Nei prossimi giorni l’installazione di gabbie nella Riserva naturale di Punta Aderci, dove inizieranno gli abbattimenti. Così il Comune di Vasto prova ad affrontare l’annoso e irrisolto problema cinghiali. Ormai sono giornaliere le segnalazioni di danni alle campagne e anche al lungomare e di pericoli causati alla circolazione stradale dall’attraversamento degli animali selvatici.

Nei giorni scorsi, il sindaco, Francesco Menna, ha emesso una nuova ordinanza che consente alla polizia provinciale di abbattere altri 40 esemplari.

«Appena l’ordinanza scade, viene reiterata», spiega Licia Fioravante, vicesindaca con delega alla Caccia. «Il provvedimento è emanato su segnalazione della polizia provinciale e in accordo con l’Ispra», istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. «Il dettato normativo non consente l’intervento nelle aree protette, ma il Comune, dal canto suo, ha varato il Piano di gestione della fauna selvatica nelle riserve naturali ottenendo il via libera dall’Ispra. Perciò nei giorni scorsi abbiamo riunito il tavolo di lavoro istituito per affrontare la questione. A breve si procederà all’installazione di gabbie nella Riserva di Punta Aderci e poi agli abbattimenti. Riguardo, invece, alla caccia di selezione, il comandante della polizia provinciale, Antonio Miri, ha provveduto a intensificare i controlli sul territorio di Vasto, ma va detto che la polizia provinciale, pur svolgendo un lavoro molto utile, ha pochi uomini a disposizione. Abbiamo anche segnalato la presenza di un gruppo di ungulati a Vasto Marina, ma è chiaro che gli agenti devono attuare interventi in sicurezza, non possono certo sparare in zone in cui si metterebbe a rischio l’incolumità delle persone».

Licia Fioravante

«Il problema – afferma la vicesindaca – è che servirebbe una politica nazionale e regionale seria, anche alla luce del pericolo di diffusione della peste suina. Come si può pensare di fronteggiare il problema con arco e frecce, come previsto dalla legge regionale? Ai cittadini lancio un appello: non abbandonate la spazzatura per strada. Ma servono anche misure più incisive, che il Comune non ha il potere di stabilire. Deve farlo la Regione con una strategia seria, non bastano arco e frecce».

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Comments 1

  1. Massimo Ciccotosto says:

    Ieri sera ero a Scerni e durante l’attesa in un ufficio comincio a scambiare quattro chiacchiere con un noto cacciatore del luogo a riguardo del DISASTRO che i cinghiali stanno combinando per le terre agricole e non del vastese . Gli dico delle MAESTOSE gabbie che stanno in procinto di piazzare a Vasto marina….Scoppia in una fragorosa risata ,ma non voleva deridermi anzi , era rabbia isterica la sua !!! Lui sa già da tempo che a Marsilio e company non frega un c…..o del problema e nessun abbattimento ,TANTOMENO quello del 90% verrà realizzato nei confronti della fauna selvatica !!!! NESSUNA gabbia , solo tanto FUMO per l’ennesima volta negli occhi dei vastesi !!!! Ci sono le ELEZIONI ,ricordiamocelo porca p………!!!

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