Atteggiamenti ossessivi, insulti, schiaffi, calci e strattoni. Un 47enne è accusato di atti persecutori nei confronti dell’ex moglie. Da qualche giorno il giudice ha imposto all’uomo l‘obbligo di dimora a Vasto con il divieto di uscire di casa dalle 20 alle 7.
La convivenza a San Salvo era iniziata nel luglio 2021. I due si erano sposati l’anno successivo. In base alle indagini svolte dalla pm Silvia Di Nunzio, gli atteggiamenti vessatori sarebbero iniziati già prima delle nozze. L’uomo avrebbe manifestato una forte gelosia, sfociata in comportamenti aggressivi: una decina di episodi in cui il marito avrebbe alzato le mani contro la moglie, aggredendola con schiaffi e strattoni, ma anche calci alle gambe. Le avrebbe costantemente controllato il telefono, cancellando i numeri sgraditi e inviando messaggi al posto suo. Il 47enne avrebbe insultato anche i familiari di lei, lamentandosi perfino quando la donna usciva di domenica per andare a messa con la madre. Comportamenti ossessivi che sarebbero continuati anche dopo l’interruzione della convivenza e la separazione. Il procedimento è stato spostato all’Aquila perché, sussistendo l’accusa di accesso abusivo a sistema informatico, la competenza spetta alla Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo. Nei confronti dell’indagato il pm, Guido Cocco, ipotizza inoltre i reati di atti persecutori e violazione di domicilio.
Oggi l’interrogatorio di garanzia. «Daremo la nostra versione dei fatti. A nostra volta, abbiamo presentato una querela per dimostrare che i fatti non sono andati come è indicato nel provvedimento», sostiene l’avvocato Francesco Bitritto, che difende l’indagato. Il gip del capoluogo, Guendalina Buccella, deciderà sulla conferma o revoca della misura cautelare dell’obbligo di dimora.