La Cobat Ecofactory di Pollutri potrebbe aprire entro l’estate. L’impianto per il trattamento di pile, batterie e accumulatori e per lo stoccaggio di rifiuti ha ottenuto il parere favorevole unanime all’ultima conferenza dei servizi tenutasi il 20 febbraio scorso. L’attività sarà avviata in un capannone già esistente nell’area artigianale a ridosso della fondovalle Sinello e di fronte a una parte del “bosco di don Venanzio”.
Nella seduta di qualche giorno fa erano presenti i rappresentanti dei servizi Gestione rifiuti e bonifiche, Politica energetica e Gestione e qualità delle acque della Regione, l’ingegnere Giuseppe Antonio De Cesare per la Cobat Ecofactory, il sindaco di Pollutri Nicola Di Carlo e, in collegamento telefonico, Aldo D’Ambrosio per il Suap.
Il primo cittadino durante la seduta ha espresso il proprio parere favorevole igienico-sanitario e il nullaosta acustico all’intervento, mentre Enrico Avetti (servizio Politica energetica e Risorse del territorio), concordando con quanto espresso dall’Arta in precedenti occasioni, in merito alle emissioni in atmosfera, ha sottolineato che «in corso di esercizio la ditta dovrà adottare tutte le misure necessarie per la tutela della qualità dell’aria e per evitare molestie olfattive nell’intorno del sito».
La riunione si è chiusa con l’espressione unanime favorevole dei presenti, ora sarà necessario attendere i provvedimenti della Regione, ma la strada è ormai tracciata. Lo sblocco dell’iter autorizzativo era particolarmente atteso da lavoratori e sindacati della Esplodenti Sabino. Il progetto infatti è stato presentato dallo stesso Gianluca Salvatore della ditta di Casalbordino che, come noto, oggi è ferma dopo il secondo drammatico incidente. La speranza è di rioccupare qualcuno dei dipendenti della Esplodenti Sabino oggi non coperti neanche dagli ammortizzatori sociali. La ricaduta in termini lavorativi dovrebbe essere di circa 30 persone.