No all’abbattimento della casa del custode. Il Comitato cittadino per l’asilo Carlo Della Penna si oppone alla demolizione dell’abitazione che si trova di fianco alla scuola da demolire e ricostruire, lavori finanziati con tre milioni di euro.
«Entro gennaio, aveva annunziato l’amministrazione comunale, era previsto l’avvio dei lavori per l’asilo Carlo Della Penna, si legge in una nota diffusa dal comitato. Per problemi tecnici “indicativamente dopo il 20 febbraio”, ci ha testé reso noto l’assessore Anna Bosco. E va bene. È comprensibile, problemi tecnici ci possono sempre stare. Ciò che invece non ci sta, e non è comprensibile, è la vicenda che, così restando le cose, porterà all’abbattimento della casa del custode. Ce ne siamo già occupati in un comunicato del 21 giugno scorso.
È del 2 marzo 2023, infatti, la delibera di Giunta comunale (n. 24) che ne prevede l’“abbattimento da parte del Comune di Vasto a proprie spese, in tutto e/o in parte”, a seguito della cessione a un privato (di cui omettiamo il nome) della proprietà della striscia di terra su cui sorge la casa. Ciò in cambio dell’estinzione della servitù di passaggio (intestata allo stesso privato) gravante su un’altra zona della stessa area dell’asilo, nonché dell’acquisizione di due particelle catastali che, benché interne al perimetro risultavano, dopo quarant’anni, ancora di proprietà dello stesso privato.
Ma la servitù di passaggio, costituita con delibera di Giunta del 30 marzo 1999, non essendo mai stata esercitata – precisa il comitato – era prescritta da ormai 4 anni, a norma dell’Art. 1073 del Codice Civile (“La servitù si estingue per prescrizione quando non se ne usa per venti anni”). E le particelle catastali, sempre a norma del Codice Civile, avrebbero potuto essere acquisite per usucapione (Art. 1158). Cosa abbia indotto il Comune di Vasto a ignorare il Codice Civile, scrivevamo il 21 giugno scorso, è una domanda che ancora attende una risposta. E che continua ad attenderla. La diretta interessata è naturalmente l’assessore Anna Bosco. Da lei abbiamo sollecitato una risposta in un incontro dello scorso 7 novembre; poi a dicembre, poi a gennaio. “Faremo sapere” è la risposta che sinora ogni volta abbiamo ottenuto. Ricordiamo che la trasparenza amministrativa è un obbligo di legge. Ribadiamo qui, qualora ce ne fosse bisogno, la nostra contrarietà all’abbattimento della casa del custode».