Mobilitazione contro il parco eolico “Abruzzo”, oltre 30 osservazioni da enti, cittadini e associazioni

Oltre trenta osservazioni contro il parco eolico “Abruzzo”. Sono scaduti ieri 14 febbraio i termini al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e ad oggi sono 32 i documenti pervenuti da enti, associazioni e singoli cittadini. Si tratta di una delle mobilitazioni più importanti degli ultimi tempi nel comprensorio vastese che ha coinvolto non solo i soggetti direttamente inseriti nel territorio del progetto.

La localizzazione degli impianti (cerchiati in rosso)

I motivi della contrarietà sono soprattutto quelli già citati nelle occasioni pubbliche: incompatibilità con i progetti di valorizzazione turistica in corso, aspetti poco chiari del progetto, una mancanza di pianificazione nella scelta delle aree da “sacrificare” alla produzione di energia alternativa, impianti localizzati in zone individuate in base a dati vecchi e non più attuali, fragilità del territorio ecc.

Il progetto presentato dalla Prime srl di Grottaglie prevede l’installazione di 11 aerogeneratori3 a Cupello, 2 a Fresagrandinaria, 2 a Palmoli, 2 a Tufillo e 2 a Furci per produrre 66 Mw. Le torri previste sono alte 135 metri con un rotore di 170 metri (con una pala in asse con la torre l’altezza totale sarà di 220 metri).
Oltre ai Comuni interessati, a presentare osservazioni sono state anche le amministrazioni dei paesi limitrofi: Gissi, Lentella (in questo caso il sindaco Marco Mancini ha presentato osservazioni anche in qualità di ente gestore del Sito d’Interesse Comunitario “Gessi di Lentella”), Dogliola, Torrebruna e San Buono.

Un aerogeneratore da 6 Mw

Consistente anche la presenza delle associazioni come il Centro Studi Alto Vastese e Valle del Trigno, l’associazione per la Tutela degli Uccelli Rapaci, Terramore, l’associazione speleo-archeologica I lupi del Gesso di Gissi. Numerosi poi i cittadini che hanno presentato i propri rilievi. Tra questi chi ha scelto di negli ultimi anni di venire a vivere nell’entroterra vastese da altre città o addirittura dall’estero (fenomeno particolarmente presente a Palmoli), come un austriaco trasferitosi a Tufillo insieme alla famiglia dopo una breve parentesi a Casoli che conclude: «Sarebbe un peccato se con l’installazione degli aerogeneratori si riducesse il benessere che si respira in questi luoghi».

I sindaci dei comuni interessati dal parco eolico

Non mancano poi i rilievi tecnici come quelli del geologo Luigi Di Totto e dell’Ordine dei Geologi d’Abruzzo che evidenziano l’assenza di un «adeguato studio del territorio sotto il profilo geologico, geomorfologico, idrogeologico, geotecnico e sismico, indispensabile per un progetto di tale importanza» e la fragilità di alcune zone che dovrebbero ospitare gli impianti. Oltre, a località “Lago Grande” di Tufillo dove una torre eolica sorgerebbe in una zona notoriamente a rischio frana, sono citati, tra gli altri, gli elettrodotti che dovrebbero attraversare il fiume Treste e il torrente Annecchia.

A Furci una delle torri ricade sulla stessa particella individuata per il maxi impianto fotovoltaico proposto dalla Aran 1.

In questa elaborazione di Chiaro Quotidiano si può notare la sovrapposizione tra i due progetti

Infine, la Provincia di Chieti ha espresso contrarietà per un «intervento di rilevante interesse ambientale-territoriale non ricompreso nello strumento di pianificazione di questa Provincia, ovvero, nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (Ptcp), il quale non prevede alcuna specifica normativa con riferimento a detti impianti».
Inoltre, si legge nel documento che «risultano assenti il piano particellare di esproprio, i beni storico-culturali vincolati a norma di legge e le rispettive valutazioni di impatto ambientale su tali beni, la valutazione preventiva dell’interesse archeologico (Vpia), i dati sulla ventosità delle aree interessate dal progetto e una campagna di indagini anemometriche. Sono state rilevate inoltre criticità in relazione al progetto sia dal punto di vista geologico-geotecnico che sismico; manca la Valutazione di Incidenza Ambientale (Vinca) e il monitoraggio in situ di flora, fauna e habitat».

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