Vasto ha celebrato il Giorno del Ricordo con una cerimonia semplice in largo Tommaso Saraceni, il luogo dedicato al finanziere vastese morto nell’eccidio delle foibe. Il sindaco, Francesco Menna, ha deposto una corona d’alloro davanti alla lapide dedicata al militare «per richiamare alla memoria una delle più grandi barbarie del secolo scorso, che si consumò nell’orrenda e disumana ferocia delle foibe», si legge in una nota del Comune. Alla commemorazione hanno partecipato Maria Teresa Saraceni, nipote del finanziere ucciso a 27 anni, gli assessori Nicola Della Gatta, Gabriele Barisano, consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, rappresentanti delle forze dell’ordine, associazioni combattentistiche e d’Arma.
Catturato il 2 maggio del 1945 dalle truppe del maresciallo Tito mentre prestava servizio presso la caserma di Campo Marzio di Trieste, in forza alla Legione territoriale di Trieste della Guardia di Finanza. Saraceni fu uno dei militari trucidati nelle foibe, ma la sua storia, come quella di tanti giovani soldati italiani, è venuta a galla solo di recente. Nel 2017 i familiari di Saraceni hanno ricevuto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la medaglia commemorativa in riconoscimento del supremo sacrificio offerto alla Patria.
«Quasi ottant’anni fa – ha detto Menna – i terribili avvenimenti che investirono le zone del confine orientale si abbatterono su migliaia di famiglie italiane, scardinate dalle loro stesse vite, in un frangente drammatico ed incerto quale fu l’immediato secondo dopoguerra. Vent’anni fa, a larghissima maggioranza, il Parlamento istituiva l’annuale ricorrenza del “Giorno del Ricordo” con l’obiettivo di sottrarre dall’oblio quel patrimonio di vita che quella tremenda pagina di storia ha cercato di trascinare con sé: farne tesoro è condizione imprescindibile per diffondere una memoria che ha colpevolmente rischiato di essere cancellata. Spesso abbiamo ascoltato testimonianze dirette, è il caso della nostra concittadina Magda Rover, testimonianze che hanno dato giustificazione del senso di colpevole silenzio che li riguardò. Nel maggio 2019 intitolammo il largo Tommaso Saraceni, uno spazio pubblico del centro storico della nostra Città dedicato al giovane finanziere vastese vittima del piano di sterminio messo in atto dal regime comunista di Tito. Quell’intitolazione fu il gesto istituzionale che l’intera comunità cittadina, attraverso un Consiglio Comunale unanime, rivolgeva alla memoria di questo giovane concittadino e, attraverso di lui, al ricordo di tutte le vittime delle vicende del confine orientale. Cari concittadini, oggi rinnoviamo, tutti insieme, l’impegno collettivo a trattare la storia senza pregiudizi o visioni di parte, a guardare con verità la sofferenza, il dolore, la solidarietà e il rispetto dovuti alle vittime innocenti di una tragedia nazionale, per troppo tempo accantonata. E a dire “mai più”».