Un totem della pallavolo italiana. Franco Bertoli, da giocatore, in carriera ha vinto scudetti, coppe nazionali ed internazionali togliendosi anche lo sfizio di partecipare a due Olimpiadi, con tanto di bronzo a Los Angeles nel 1984.
A quasi 65 anni (da compiere ad aprile) la pallavolo continua ancora ad essere il suo mondo ma la voglia di esplorare nuovi mondi lo ha portato ad intraprendere altre strade. Come mental coach da tanti anni e, nel 2019, scrivendo anche un libro: “Panchine pensanti. Atleta, allenatore e genitore: un difficile triangolo relazionale”.
Opera prima che, a ottobre 2023, ha avuto un’edizione aggiornata con l’aggiunta di due capitoli e la prefazione scritta da Giovanni Malagò, numero uno del Coni. Friulano di nascita ma ormai l’Abruzzo è diventata la sua prima casa dove ha messo le radici tra famiglia e sport. Amico di Giorgio Amorosi questa sera è stato accolto, nella palestra del “Nuovo Polo San Gabriele”, dalla grande famiglia della Vasto Volley con giocatrici, allenatori e genitori presenti tra spalti e parquet per ascoltare il suo intervento.
Parole non banali, frutto di una lunga esperienza, dentro e fuori il rettangolo di gioco, per chi partito da giovane da Udine verso Padova ha percorso un cammino fatico ma ricco di soddisfazione. Dovendo convivere con momenti faticosi, quelli che però lo hanno reso più forte. Potendo contare sulla “spinta” dei suoi genitori e la libertà di scegliere (tema toccato anche da Sinner in questi giorni) l’inizio del cammino, partito come sogno e trasformato in realtà. Nella sua testimonianza tanti preziosi consigli, messaggi chiari e netti, Franco Bertoli ha arricchito la serata della Vasto Volley con un racconto che va ben oltre lo sport.