Anpi e Polo liceale “Pàntini-Pudente” portano in scena “Saint Louis – La nave della speranza”

Sabato 3 febbraio (ore 18), al teatro “Rossetti” di Vasto andrà in scena lo spettacolo Saint Louis – La nave della speranza, portato in scena dall’Anpi di Vasto in collaborazione con il Comune e il Polo liceale Pàntini-Pudente”. La rappresentazione vede come attori un gruppo di studenti dell’istituto formati e diretti dal regista professionista Mauro Monni. Anche la scenografia è stata curata e realizzata dagli studenti del Liceo Artistico.

Lo spettacolo è il risultato finale di un percorso didattico che ha impegnato gli allievi del Polo liceale per alcuni mesi, utilizzando il teatro come metodo innovativo per sensibilizzare i ragazzi nei confronti della tragedia della Shoah e sul problema, ancora attuale, del respingimento delle navi dei migranti.

«Il 13 maggio del 1939 il transatlantico St. Louis salpava da Amburgo con a bordo 937 profughi, in grandissima parte ebrei tedeschi, in fuga dalle persecuzioni naziste – spiegano gli organizzatori riguardo la vicenda narrata – Settimane dopo, all’arrivo a Cuba, il governo non concesse ai passeggeri della nave il permesso di sbarco né come turisti, né come rifugiati politici, e solo 22 di loro riuscirono a scendere a L’Avana. Sperando di poter raggiungere le coste degli Stati Uniti, la St. Louis venne respinta una seconda volta, e neanche il Canada accettò di soccorrerla. Il capitano del transatlantico, il tedesco Gustav Schröder fece di tutto per proteggere e salvare i profughi. Si rifiutò di restituire la nave alla Germania e convinse gli ufficiali statunitensi a collaborare con i governi europei per trovare una soluzione. Così, quando la nave raggiunse Anversa, il 17 giugno 1939, il Regno Unito accettò di accogliere 288 passeggeri, mentre i restanti 619 finirono in Francia (224), Belgio (214) e Paesi Bassi (181). Secondo il museo “United States Holocaust Memorial”, di questi 619 sopravvissero alla guerra in 365, mentre gli altri persero la vita (molti dopo essere stati deportati nei campi di concentramento dell’Europa del nord). Alla fine della seconda guerra mondiale il comandante Schröder ricevette l’Ordine al merito di Germania».

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