Fotovoltaico, «Basta sottrarre aree fertili, usare tetti e capannoni industriali»

«Basta sottrarre aree fertili e produttive per pochi spiccioli e nell’interesse di pochi», a dichiararlo è Camillo D’Amico, consigliere comunale di Cupello in merito al progetto fotovoltaico presentato dalla società Aran 1 srl da realizzarsi in territorio di Furci. L’intenzione è produrre quasi 54 Mw di energia grazie a oltre 82mila moduli distribuiti su 66 ettari in contrada Le morge. Il terreno individuato è lo stesso dove è prevista la realizzazione di una torre eolica del parco “Abruzzo”, circostanza che porta a pensare che un progetto escluda l’altro.

D’Amico parla di «danno incalcolabile alla collettività tutta» a causa della sottrazione di «importanti aree produttive che dovrebbero essere destinate a produzioni di qualità». «Nulla ho contro il ricorso alle forme di produzione di energia alternativa e pulita – continua D’Amico – ma soprattutto nel caso degli impianti fotovoltaici, perché non incentivare l’utilizzo di aree declive e marginali, in caso delle superfici agricole così da fare anche della sana manutenzione territoriale, oppure nei tetti delle abitazioni e dei capannoni industriali tanti dei quali abbandonati e resi appetibili per essere poi riutilizzati per nuove attività imprenditoriali? La difesa dei redditi agricoli non si fa solo con facili enunciazioni di principio e di circostanza ma con politiche mirate di sostegno e promozione della qualità, di tutela e valorizzazione delle filiere, di conservazione delle aree produttive».

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