Assalto all’Ivri di San Giovanni Teatino, sei arresti: pregiudicati di Cerignola e basisti locali

Sono sei le persone arrestate dalla polizia di Stato – su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di L’Aquila – nell’operazione di questa mattina per l’assalto all’istituto Ivri-Sicuritalia di San Giovanni Teatino del 24 marzo 2022. Il colpo fruttò ai malviventi un bottino di 4,8 milioni di euro.
L’operazione ha interessato le province di Chieti, Teramo, Pescara, Foggia, Bari, Barletta-Andria-Trani e Napoli e ha visto l’impiego, complessivamente tra i vari servizi e reparti, di oltre 300 uomini della polizia di Stato oltre a unità cinofile antidroga e antiesplosivo.

Le perquisizioni di questa mattina

L’attività di indagine avviata dalla squadra mobile di Chieti e dal Servizio centrale operativo con la collaborazione della squadra mobile di Foggia ha permesso di individuare un gruppo criminale ritenuto responsabile dell’assalto composto da circa 30 malviventi e di raccogliere gravi elementi indiziari in particolare a carico di sei soggetti. Nei confronti di questi ultimi è stata emessa l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, si tratta in prevalenza pregiudicati cerignolani storicamente dediti a tali reati, ma anche di basisti locali abruzzesi.
Altri 23 soggetti sono stati perquisiti e risultano indagati nello stesso procedimento penale. Oltre alle perquisizioni, durante le fasi esecutive, nell’area cerignolana, si è reso necessario procedere ad ulteriori controlli d’iniziativa alla ricerca di armi ed esplosivi.

Uno dei mezzi dati alle fiamme

Gli arrestati sono stati associati presso le case circondariali di Chieti, Teramo, Foggia e Trani. I reati contestati a tutti gli indagati sono rapina aggravata, blocco stradale, ricettazione, riciclaggio, incendio, detenzione e porto di armi, simulazione di reato tutti aggravati dal metodo mafioso di cui all’ articolo 416 bis 1 del codice penale.

Durante l’assalto furono esplosi decine di colpi di arma da fuoco per impedire reazioni da parte, non solo delle 14 guardie giurate in servizio in quel momento, ma anche di eventuali ulteriori soggetti presenti. I malviventi bloccarono tutta l’area adiacente all’Istituto e l’intero raccordo autostradale Chieti-Pescara, di fatto paralizzando per ore il traffico in entrata e in uscita dalle due città, sia cospargendo il manto stradale di chiodi a quattro punte che posizionando di traverso numerosi mezzi pesanti appositamente dati alle fiamme creando ben otto blocchi stradali. Nel corso di tutta l’azione criminosa, alcuni automobilisti, sotto la minaccia delle armi, vennero rapinati dei propri mezzi di locomozione.

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