«L’85% dei furgoni va all’estero, per questo ci dobbiamo buttare ancora di più nel profondo del mare delle esportazioni». Carlos Tavares indica la via, Paolo Accastello (plant manager) la ribadisce con numeri alla mano. La visita del ceo di Stellantis, ha riportato a galla le richieste che da anni il mondo produttivo avanza al mondo istituzionale locale e nazionale, in primis le infrastrutture.
Nello stabilimento della Val di Sangro vengono ultimati 54 veicoli ogni ora. La produzione giornaliera è portata fuori da bisarche che possono trasportare 2-3 furgoni o treni che arrivano a caricare fino a 90 veicoli e che, dopo il tratto di competenza della Sangritana, raggiungono la ferrovia Adriatica. Qui, non sono rare le interruzioni che si traducono in ulteriori costi: «Ogni giorno facciamo uscire dieci treni carichi di veicoli, ogni volta che viene cancellato un treno dobbiamo trovare in compensazione 40-50 bisarche. È chiaro che lavorare sull’implementazione della rete ferroviaria ci consentirebbe di ridurre il numero delle bisarche riducendo non solo i costi della logistica, ma anche l’impatto ambientale», ha confermato Accastello a Chiaro Quotidiano.
Le parole di Tavares hanno avuto un’eco immediata suscitando la replica del presidente della Regione Marco Marsilio che ha detto che l’ente continuerà a investire su porti e ferrovie.
Accastello ha celebrato i risultati dello stabilimento raggiunti grazie all’impegno dei lavoratori: «Tavares ci ha riconosciuto la centralità per quanto riguarda la riduzione dei costi e il miglioramento della qualità. Negli ultimi due anni abbiamo migliorato di sette volte il nostro indicatore di qualità, circostanza che ci ha portato a essere uno dei migliori player del settore. Dobbiamo continuare così per essere competitivi con i player esterni che arrivano sul nostro mercato».
Per quanto riguarda le specifiche di produzione, nelle prossime quattro settimane partiranno i veicoli elettrici della nuova gamma previsti dalla strategia Pro One: Fiat Professional Ducato, Peugeot Boxer, Citroën Jumper, Opel/Vauxhall Movano e Toyota Proace Max. La produzione sarà uniformata grazie a una sola piattaforma e un solo motore, «il B.2 Evo prodotto a Pratola Serra (Avellino), quindi completamente italiano». Tale uniformità darà comunque vita a 8.255 versioni che usciranno dallo stabilimento tra differenti marchi e personalizzazioni varie.
«I nostri dipendenti – conclude Accastello – hanno bisogno di tante pacche sulle spalle, svolgono un lavoro fondamentale per la nostra regione e per la nostra nazione».