Investimenti e rinnovamento tecnologico delle «linee di produzione datate». Li chiede la Fiom Cgil all’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, che oggi ha visitato lo stabilimento di Atessa insieme al responsabile della business unit, Jean Philippe Imparato.
«È stato riconosciuto il valore e l’impegno straordinario delle lavoratrici e dei lavoratori», commentano in un comunicato il segretario nazionale della Fiom Cgil, Samuele Lodi, e il segretario provinciale, Alfredo Fegatelli. «Tuttavia, riteniamo necessario sottolineare che durante la riunione non è stato affrontato il tema degli investimenti, elemento fondamentale per garantire una prospettiva sostenibile e competitiva nel lungo periodo. Apprezziamo il riconoscimento espresso verso i lavoratori, ma sottolineiamo che la continua enfasi sulla riduzione dei costi rischia di danneggiare l’intero settore dell’indotto. Ridurre i costi può essere una strategia a breve termine, ma è essenziale comprendere che tale approccio può avere impatti negativi a catena, minacciando la stabilità e la vitalità di molteplici settori connessi soprattutto nel territorio. La competitività per l’azienda è senza dubbio un elemento chiave soprattutto se il confronto avviene con le realtà produttive della Cina. Tuttavia, crediamo che la competitività non possa prescindere da investimenti significativi e mirati. Una fabbrica che continua a operare su linee di produzione datate rischia di restare indietro rispetto a impianti moderni e all’avanguardia, come quelli della concorrenza».
«Inoltre, ci preme sottolineare che i nuovi modelli di furgoni presentati continuano ad essere dei restyling. La mancanza di un prodotto nuovo progettato tenendo conto delle nuove tecnologie potrebbe limitare la capacità di rispondere alle esigenze del mercato e di mantenere l’attuale posizione di rilievo nel settore. Riteniamo che sia imprescindibile adottare una visione strategica che includa investimenti mirati per migliorare l’efficienza, l’innovazione e la qualità dei prodotti. Ignorare questa necessità potrebbe compromettere la posizione sul mercato a lungo termine. Non possiamo scaricare la responsabilità della competitività sui lavoratori, che, come riconosciuto nel corso degli anni, hanno dimostrato una dedizione straordinaria anche su impianti datati. In conclusione, siamo certi che solo con una visione equilibrata e sostenibile la ex Sevel potrà affrontare con successo le sfide future e garantire il benessere a lungo termine delle lavoratrici e dei lavoratori».