È stata pubblicata ieri sul sito del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica la documentazione del parco eolico “Abruzzo” che la Prime srl intende realizzare nell’entroterra vastese. È così possibile, dopo la fase di verifica amministrativa, conoscere i dettagli del progetto.
La localizzazione
Innanzitutto la localizzazione degli 11 aerogeneratori: 3 a Cupello, 2 a Fresagrandinaria, 2 a Palmoli, 2 a Tufillo e 2 a Furci. A Fresagrandinaria, precisamente in località “Guardiola”, sarà realizzata anche la stazione elettrica RTN Terna 380/150/36 kV.
Gli impianti previsti a Cupello (AB01, AB02 e AB03) e Furci (AB04 e AB11) si trovano sulla sommità delle colline tra fondovalle Treste e fondovalle Cena, quelli di Palmoli (AB06 e AB07) e Fresagrandinaria (AB05 e AB10) sul versante opposto (a esclusione dell’aerogeneratore AB10 collocato in posizione più interna). I due di Tufillo (AB08 e AB09) in prossimità della strada che conduce in località “Fonte la casa” di Palmoli.
Le dimensioni
Come noto, il parco produrrà complessivamente 66 Mw. Per farlo, la Prime – società costituita ad hoc appartenente alla Ge.Co.D’Or srl di Grottaglie (Bari) – ha individuato aerogeneratori da 6 Mw l’uno, del modello Siemens Gamesa SG170: un’altezza della torre di 135 metri con un rotore di 170 metri. Con una pala in asse con la torre, quindi, l’altezza totale sarà di 220 metri.
La società proponente fa riferimento anche agli altri impianti esistenti nel territorio (in particolare quelli di San Giovanni Lipioni, Celenza sul Trigno e Torrebruna, ai quali c’è da aggiungere l’aerogeneratore di Dogliola) per affermare che «l’introduzione di nuovi aerogeneratori, nel rispetto delle regole di corretto inserimento funzionale, non introduce un elemento di novità nel paesaggio».
Timori
I comuni interessati e numerose associazioni hanno già manifestato la contrarietà a tale progetto unendosi in un forum che evidenzia i rischi di tale progetto in una fase storica in cui si sta cercando di dare una nuova destinazione turistica al territorio interessato.
Di contro, la società si appella alle esigenze dettate dalla transizione energetica (che ha subito una notevole accelerata negli ultimi due anni con la presentazione di centinaia di progetti in tutta Italia, anche a causa degli effetti della guerra in Ucraina): «Il progetto si inserisce in un contesto politico globale che mira alla transazione ecologica a livello nazionale ed europeo e a rendere il nostro Paese maggiormente indipendente da fonti energetiche straniere».
Gli stessi proponenti, poi, elencano una serie di attività inserite nel Piano di compensazione ambientale: dal miglioramento del sistema viario vicino alle aree dell’impianto eolico (circostanza già necessaria per permettere il passaggio dei trasporti eccezionali) alla formazione sulle fonti rinnovabili nelle scuole con visite guidate all’impianto eolico passando per il possibile inserimento lavorativo nel settore delle rinnovabili, il supporto allo sviluppo dell’agricoltura biologica e al risparmio energetico in ambito agricolo, le bonifiche di eventuali siti inquinati a seguito di abbandono illecito dei rifiuti, la manutenzione dei centri storici dei Comuni interessati ecc.
Il forum ha convocato per venerdì 19 gennaio una conferenza stampa «per illustrare le ragioni della contrarietà alla proliferazione di progetti di eolico sui territori interessati». Fanno parte della rete: Comune di Palmoli, Comune di Tufillo, Comune di Furci, Comune di Fresagrandinaria, Comune di Cupello, Italia Nostra del Vastese, Delegazione Fai di Vasto, Forum Salviamo il Paesaggio Molise, Centro Studi Alto Vastese e Valle del Trigno, Stazione Ornitologica Abruzzese, Arci Vasto, Terre di Mezzo, Itinerari d’Abruzzo, Lupi del Gesso, Centro Ricerche sui Gessi (C.R.G.), Comitato Cittadino per la Tutela del Cristallo d’Abruzzo.