Il nuovo ospedale sarà «un boomerang per la nostra città con ricadute negative sotto l’aspetto economico e non solo». La voce fuori dal coro è del consigliere comunale Giuseppe Forte. Il motivo del dissenso è la localizzazione del nuovo ospedale di Vasto su un terreno di contrada Pozzitello, al confine con San Salvo. Ieri in municipio la presentazione dell’accordo di programma tra Regione, Comune e Asl per definire chi fa che cosa e arrivare nella seconda metà del 2024 ad aggiudicare i lavori, attesi da 25 anni.
«Negli ultimi mesi – afferma Forte – il presidente Marsilio ed i suoi adepti hanno messo su una campagna di informazione, in vista delle imminenti elezioni regionali del 10 marzo, che vede al centro del dibattito la edificazione di nuovi ospedali in quei c omuni non capoluogo che attendono da anni di poter disporre di strutture al passo con i tempi. Da oltre un anno stiamo assistendo a passerelle, a tagli di nastri, alla presentazione di nuove apparecchiature ed assunzioni di personale infermieristico con il posizionamento di propri fidati medici alla guida di reparti e strutture complesse», dichiara il consigliere comunale: «Puntualmente, a due mesi dal voto, anche la nostra città è caduta nella rete del presidente e del suo fedelissimo direttor generale Schael servendo al Comune una polpetta “avvelenata”. Con la presentazione e la successiva firma dell’accordo di programma, il progetto del nuovo ospedale – sostiene Giuseppe Forte – fa un passo avanti ma segna una svolta negativa per la nostra città».
«La scellerata scelta fatta dagli amministratori comunali vastesi, che accettarono la localizzazione del nuovo ospedale, in contrada Pozzitello, ad oltre sette chilometri di distanza dal centro urbano, nel tempo si rivelerà un boomerang per la nostra città con ricadute negative sotto l’aspetto economico e non solo», afferma Forte, che nel 2006, da candidato sindaco, si oppose a quella scelta. «Probabilmente il territorio di Vasto fra molti anni avrà un ospedale modernissimo, bellissimo, tecnologicamente avanzato (ndr: con le provette che verranno trasferite con un sofisticato sistema ad aria compressa) ma non avrà più servizi essenziali come la Nefrologia e la Diabetologia. Sì, perché Schael, chiamato in causa da un collega, ha dovuto ammettere che la Nefrologia di primo livello sarà a Chieti mentre qui dovremo accontentarci di un servizio che rimarrà laddove oggi si trova: nel complesso del San Pio che si chiamerà Casa di Comunità. Per la Diabetologia non vi è stata risposta».
Infine, contattato da Chiaro Quotidiano, pone una domanda: «Non è che sotto quel terreno troveremo le ossa dei capodogli spiaggiati a Punta Penna nel 2014?».
Piu’ facile trovare le ossa di coloro che aspettavano il nuovo ospedale.