Guardano i nomi scritti sul citofono e raggirano uno degli inquilini dicendo di essere amici di un loro familiare. Con una scusa distraggono la vittima consentendo a un complice di entrare e rubare. I ladri che si introducono nelle case con l’inganno hanno colpito a Vasto, in via Ettore Ianni. Arriva a Chiaro Quotidiano la segnalazione dell’imbroglio ai danni di una donna di 86 anni che abita in una palazzina di questa traversa di via Conti Ricci, nelle vicinanze della caserma dei vigili del fuoco.
La pensionata era in procinto di uscire di casa quando al citofono ha suonato qualcuno che ha detto di chiamarsi «Loredana», qualificandosi come amica di un parente della vittima, nome quasi sicuramente letto proprio sulle targhette del citofono. Quando la donna ha aperto la porta, si è ritrovata davanti una ragazza che le ha chiesto se ci fossero appartamenti in vendita. Con la scusa di indicarle attraverso la finestra un altro palazzo, è riuscita a distogliere la vittima portandola nel tinello. La breve conversazione si è conclusa con la padrona di casa che le ha fatto notare di non conoscerla e di essere in procinto di uscire. Una volta uscita di casa, all’86enne è venuto il sospetto del furto. Nel frattempo, altri inquilini avevano incontrato sulle scale della palazzina tre ragazze che, probabilmente per non destare sospetti, avevano chiesto loro se ci fosse un appartamento da affittare per Capodanno. Rientrata, la padrona di casa ha notato un cassetto aperto in camera da letto. Dentro il cassetto c’era un cofanetto che conteneva quasi esclusivamente bigiotteria. Dal cassetto mancava l’unico gioiello di valore: un cammeo d’oro.
Si tratta di ladri estremamente scaltri. È preoccupante che sappiano dove andare a cercare e, in pochi attimi, riescano a distinguere i gioielli veri da quelli di scarso valore. Nei mesi scorsi un raid analogo ai danni di un’altra residente si era concluso con i malviventi che si erano allontanati a mani vuote. La raccomandazione è di non far entrare in casa gli sconosciuti, anche se si presentano come amici di fratelli, figli o nipoti. E di chiamare le forze dell’ordine.