Nella storia ultracentenaria della Vastese (o Pro Vasto), il 2023 è stato uno dei più nefasti. Di quelli difficili da dimenticare, tanto in campo quanto sul fronte societario. La drammatica retrocessione del 14 maggio è stata la punta di un iceberg che era iniziato a sciogliersi già nei mesi precedenti. Due domeniche che avrebbero potuto cambiare il corso non solo della stagione scorsa ma anche dell’attuale: 5 e 12 febbraio. Due beffardi pari contro Avezzano e Termoli, senza dimenticare quello di fine febbraio, sempre interno, contro il Matese. Tre incredibili rimonte costate sei punti praticamente già in tasca ma svaniti via e costati poi il playout, perso, subendo un’altra rimonta, contro i termolesi, salutando, dopo sette anni la Serie D.
Febbraio era stato anche il mese della trattativa per il passaggio di consegne all’imprenditore pugliese Bacco. Tra incontri e videochiamate da una fumata bianca quasi scontata all’accordo andato in frantumi. Patron Bolami, dopo la retrocessione, aveva deciso di farsi da parte, lontano dai riflettori, lasciando spazio al vicepresidente Salvatorelli. Rinnovate ambizioni per l’Eccellenza abruzzese ma, la questione del passaggio di consegne, tutto in salsa vastese, mai avvenuta, tra ottobre e novembre, ha aperto la crisi societaria.
In mezzo le “vertenze” di ex tesserati saldate in ritardo costate i primi (due) punti di penalizzazione in classifica nel massimo campionato regionale. I tanti botta e risposta tra Bolami e Salvatorelli, che uscito definitivamente di scena, ha riportato a galla la figura del patron. Nonostante la crisi, in campo, il gruppo guidato da mister Del Grosso, ha continuato a correre ma, a dicembre, con l’apertura del calciomercato, i pezzi pregiati sono tutti andati via.
Dai sette turni (quattro vittorie) senza sconfitte ai tre passi falsi di fine 2023 che sommati ai due punti di penalizzazione hanno portato i biancorossi a due punti dai playout. Dicembre però è stato anche il mese della fine dell’era Bolami con il passaggio di consegne, ufficiale, nelle mani del nuovo patron, il calabrese Raffaele Esposito affiancato dalla vice presidente Lelii e il direttore sportivo Antonio Palermo. La sconfitta, interna, del 21 dicembre, contro il Pontevomano, ha chiuso un anno solare che tra Serie D ed Eccellenza ha visto la Vastese conquistare 42 punti in 35 partite condite da 10 vittorie, 12 pareggi e 13 sconfitte.
Un anno solare drammatico, condito da beffe ed errori reiterati con un finale tutto in salita tra rettangolo verde (3 kappaò consecutivi) e soprattutto le ultime cinque “vertenze” per un totale di oltre 34.000 euro (leggi), da saldare entro il 21 gennaio. Con il rischio di andare incontro ad altri punti di penalizzazione, ecco, se il 2023 è stato orribile sotto tutti i punti di vista (compreso lo stato pietoso del manto erboso dell’Aragona), l’inizio del 2024 dovrà portare notizie rassicuranti e incoraggianti per la piazza. A partire da un organico obbligatoriamente da rinforzare, non più numericamente ma qualitativamente. Servono esperienza in tutti i reparti e soprattutto gol pesanti in attacco per allontanarsi dalla zona bollente e tornare a correre con l’obiettivo di raggiungere i 40 punti.
Numeri alla mano bisognerà aggiungerne altri 18 agli attuali 22 avendo a disposizione 16 giornate. Dovendo però evitare, sul fronte “vertenze”, altre penalizzazioni anche se, si vocifera che ne possa arrivare un altro, in attesa di capire, come andranno a finire le ultime cinque.
Nella storia del calcio biancorosso, per trovare una doppia retrocessione consecutiva bisogna riavvolgere il nastro a 71 anni fa con le due retrocessioni tra il 1952 e 1953. C’è a disposizione un intero girone di ritorno per evitare questa sciagura sportiva, chiuso un anno nefasto, la Vastese non potrà “regalarsi” un altro maggio drammatico, ecco perché dovrà essere rifondazione e ripartenza, non solo con le parole ma con fatti, e, soprattutto, punti.