Sono «illegittimi i provvedimenti che limitano il servizio di assistenza educativa scolastica, soltanto in favore degli alunni che versano in una situazione di handicap connotata da “gravità” ai sensi dell’art. 3, comma 3 della L. n. 104/1992». Ad affermarlo è il Tar per l’Abruzzo che ha accolto l’istanza cautelare presentata dai genitori di un bambino nello spettro autistico frequentante la scuola primaria di Cupello, ordinando al Comune di assicurare l’erogazione del servizio per cinque ore settimanali come richiesta dall’Istituto scolastico, sulla base delle indicazioni dell’equipe psicopedagogica, recepite dal G.L.O. in sede di formazione del Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.).
I ricorrenti, supportati dall’associazione Angsa Abruzzo (Associazione Genitori Persone con Autismo), da 23 anni impegnata nella tutela dei diritti delle famiglie con figli nello spettro autistico, sono stati assistiti dall’avvocato Christian Bove che ha impugnato dinanzi la giustizia amministrativa la delibera di consiglio comunale n. 43 del 25.10.2022 del Comune di Cupello, nonché il Piano Sociale distrettuale che limiterebbero l’assistenza specialistica ai soli alunni certificati in stato di gravità.
«Il diritto degli alunni diversamente abili all’istruzione si configura come un diritto fondamentale, la cui fruizione è assicurata proprio attraverso misure di integrazione e sostegno indispensabile a garantire la frequenza degli istituti d’istruzione» commenta Alessandra Portinari, presidente di Angsa Abruzzo. «Tali misure devono essere garantite dagli enti locali in favore di “tutti” gli alunni con handicap fisici o sensoriali, senza alcuna limitazione derivante dalla condizione di gravità dell’handicap. Quella di ieri è una vittoria fondamentale: sono diverse le famiglie che ci hanno segnalato l’illegittima riduzione se non un vero e proprio diniego del servizio di assistenza educativa. Tale situazione rischia di compromettere pesantemente il percorso scolastico di questi alunni non supportati in maniera adeguata. Alla luce del provvedimento favorevole del Tar abbiamo già chiesto un tavolo di confronto con il Comune di Cupello e il Comune di Vasto, citato quale ente capofila dell’ambito distrettuale n. 07 Vastese, ove porteremo le istanze delle nostre famiglie».
Soddisfazione anche dall’avvocato Bove: «questa pronuncia potrà essere di aiuto a non pochi bambini che sistematicamente si vedono negare un diritto costituzionalmente garantito, qual è il diritto allo studio. La giurisprudenza ha più volte ribadito come il servizio di assistenza scolastica non può essere pregiudicato neppure da vincoli derivanti dalla carenza di risorse economiche che non possono, in modo assoluto, condizionare il diritto al sostegno nel percorso scolastico. Confido, quindi, che il Comune di Cupello si adegui senza ulteriore indugio».