Bus, autisti proclamano lo sciopero di 4 ore: «A Vasto fermate insicure»

Si va verso lo sciopero del trasporto pubblico urbano di Vasto. Gli autisti sono pronti a incrociare le braccia dopo che il loro sindacato, la Faisa Cisal, ha proclamato la protesta di quattro ore per reclamare più sicurezza alle fermate degli autobus. Per la prima volta in città i conducenti sono pronti a spegnere i pullman per motivi di carattere locale e non legati alle vertenze nazionali.

«Si è conclusa con esito negativo la procedura di raffreddamento e conciliazione», spiega Pasquale Romano, segretario provinciale del sindacato autonomo. Il confronto tra Comune, rappresentanti dei lavoratori e Sat, la società che gestisce le linee urbane, era stato convocato in Prefettura «al fine di migliorare le condizioni si sicurezza dei lavoratori del trasporto pubblico locale e dell’utenza che utilizza il mezzo di trasporto». L’incontro finalizzato a prevenire la protesta è arrivato «a più di un anno e dopo diversi incontri e rassicurazioni avuti con l’amministrazione comunale e la direzione della Società autoservizi Tessitore sulla messa in sicurezza delle fermate bus».

«Non nascondiamo – afferma Romano – quanto è stato fatto attualmente nelle ventiquattro vie che interessano la maggior parte dei servizi che la società Tessitore ha in concessione. La scelta di procedere alla proclamazione dello sciopero è legata al mancato rispetto di questi tre punti: il completamento della segnaletica orizzontale e verticale in località Punta Penna, la mancata soppressione della fermata di via del Giglio nonostante quanto sottoscritto alla presenza degli organi della Prefettura, infine il mancato rifacimento della segnaletica di via del Porto».

La Faisa Cisal «ha reso note con ogni forma di comunicati, report fotografici e confronti le tante difficoltà che continuano ad essere oggetto di discussione per la sicurezza dei lavoratori e dell’utenza», perciò «non possiamo esimerci dalla prima azione di sciopero» dopo aver chiesto nell’incontro in Prefettura «di concludere i lavori per evitare la proclamazione delo sciopero, condizione che purtroppo non è stata rispettata».

Tanti i problemi, «in primis la mancanza di fondi destinati alle infrastrutture, che non permettono la costante manutenzione delle stesse, le tempistiche di realizzazione, legate sempre al rispetto delle procedure di affidamento gare, la mancanza di senso civico nel lasciare in sosta il proprio mezzo privato sulla fermata bus, ostacolando l’utente a godere del diritto al trasporto e creando condizioni di scarsa sicurezza per gli operatori di esercizio». Il sindacato «avrebbe voluto commentare diversamente i lavori di messa in sicurezza delle fermate, riconosce l’impegno del concessionario Tessitore, ma restano forti dubbi a cui non abbiamo avuto ancora risposte, se non rassicurazioni in merito, che allo stato attuale non hanno prodotto nessun rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale su Punta Penna, via del Porto e la soppressione della fermata di via del Giglio».

Questo “non ci permette di dare un giudizio positivo in un contesto in cui i lavoratori del trasporto pubblico locale hanno chiesto aiuto”, fa notare Romano. “In uno scenario, anche nazionale, in cui la parola sicurezza la fa da padrona su tutto, e soprattutto di fronte alle responsabilità che gravano sui lavoratori del Tpl, questa FEDERAZIONE è comunque pronta alla
seconda proclamazione di sciopero se i nodi citati non saranno sciolti”. Si comincia con quattro ore. Senza i lavori richiesti, la successiva astensione sarà di otto ore.

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