«Ormai abbiamo perso il conto degli alberi abbattuti in questi anni per i più svariati motivi, non sempre riconducibili a ragioni di sicurezza e di tutela della pubblica incolumità (vedi villetta “Due Pini”)». Il comitato Amici degli alberi torna a scrivere commentando la notizia dei prossimi abbattimenti in via del Cimitero e via Tre Segni.
«In molti casi si sarebbe potuto scongiurare l’abbattimento se solo si avesse avuto il buon senso e la volontà politica di adottare tutte quelle soluzioni ormai ampiamente acclarate nella comunità scientifica. Quello che salta agli occhi, invece, è il completo stato di abbandono e di mancanza di manutenzione delle aree verdi, ormai completamente decimate dal taglio degli alberi. In questa città l’attenzione nei confronti del patrimonio arboreo è pari a zero, tanto che nella maggior parte dei casi l’abbattimento non è altro che una conseguenza della mancanza di cura o di potature sbagliate o non fatte a regola d’arte. Non deve essere trascurato anche il fatto che molti degli alberi caduti, in particolare alcuni eucalipti sulla pista ciclabile a Vasto Marina, sono stati resi instabili dal taglio sconsiderato dell’apparato radicale durante i lavori di realizzazione del manto ciclabile, pratica applicata a molti altri alberi del nostro comune».
«La ormai acclarata “disattenzione” della nostra amministrazione comunale vale anche per gli alberi monumentali, come il pioppo nero di Vasto Marina che avrebbe bisogno di interventi urgenti. Ma in questo disastro generale un elemento nuovo c’è per chi è abituato a leggere le carte pubblicate all’albo pretorio. Da alcune settimane si abbattono alberi senza la relativa ordinanza sindacale a cui andrebbe allegata la perizia del forestale del Comune che accerti la pericolosità dell’albero o la presenza di eventuali patologie. Gli unici provvedimenti che compaiono all’albo pretorio dell’ente sono le ordinanze di divieto di transito e di sosta firmate dal comandante della polizia locale, Giuseppe Del Moro dove, ovviamente, non si evincono le ragioni dell’abbattimento».