«La Asl di Pescara non rifiuti di prendere in carico i bambini con sindrome di Asperger»

La neuropsichiatrica della Asl di Pescara prenda in carico anche i bambini residenti fuori provincia. Lo chiede Marie Helene Benedetti, presidente dell’associazione Asperger Abruzzo.
«La legge parla chiaro riguardo i principi del Servizio Sanitario Nazionale, “La salute è diritto di tutti, tutelato dalla Costituzione Italiana” e “I principi fondamentali su cui si basa il SSN dalla sua istituzione, avvenuta con la legge n.833 del 1978, sono l’universalità, l’uguaglianza e l’equità“. “A tutti i cittadini deve essere garantita parità di accesso in rapporto a uguali bisogni di salute. Questo è il principio fondamentale che ha il fine di superare le diseguaglianze di accesso dei cittadini alle prestazioni sanitarie”. Riguardo i principi di centralità della persona c’è anche la “Libertà di scelta del luogo di cura”». Inoltre, «la cosa che più ci sconvolge è la serenità con cui questa Unità Operativa di Neuropsichiatria dica anche al telefono, a chiunque chiami, che il bambino non può essere valutato perché non è residente nella provincia di Pescara. Nessun paziente può essere rifiutato per legge», sottolinea Benedetti.

L’ospedale di Pescara

«La Neuropsichiatria di Pescara non può decidere di non prendere in carico pazienti da fuori provincia, né può decidere di far rivalutare un paziente che è già in possesso di una diagnosi e ne richiede le terapie convenzionate. È per questa ragione che chiediamo alla ASL03 di Pescara e a tutte le loro Uvm», scrive la presidente di Asperger Abruzzo, «di allinearsi alle leggi nazionali di questo Paese di cui fanno parte anche loro, altrimenti saremo costretti a rivolgerci alla Procura della Repubblica che valuterà certamente l’operato di ogni singolo operatore che si rifiuta di prestare il proprio servizio».

Marie Helene Benedetti

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