È in rete Once Again, il nuovo album del musicista vastese Riff Willer. Otto brani composti dal giovane artista abruzzese, alla seconda prova dopo il promettente esordio con il suo primo progetto, Streets of Chance, pubblicato a novembre 2020. Come allora, Riff Willer ha scritto i testi di suo pugno, ancora una volta concepiti ed eseguiti in lingua inglese, allo scopo di dare respiro internazionale alla sua musica, per precisa scelta differente da luoghi comuni e da tendenze imperanti nell’attuale panorama discografico.
Once Again, che è pure il titolo del primo estratto del disco, propone come brano d’apertura Transition. Sonorità pop/rock con riflessioni sulla passata e traumatica esperienza del lockdown, conseguenza della pandemia. In Venice Floats ecco invece suoni più duri, con riferimenti al cambiamento del clima e alle guerre che minacciano la pace. Accordi eterei, quasi sospesi, in Moonbeam, ballad pop/rock dal titolo ispirato alle leggende dell’autore spagnolo Gustavo Adolfo Bécquer. Wim, secondo estratto dell’album, è ispirato invece alla trilogia della strada del grande regista tedesco Wim Wenders. La strada e il viaggio visti come possibilità di cambiare se stessi e le proprie prospettive. In rete anche il video, con le espressive immagini tratte da alcune celebri pellicole del famoso cineasta. In Itchy Feet, ballata acustica con richiami alla Bossa Nova, Riff Willer si sofferma sulla fuga come rimedio ai problemi quotidiani. Ma, come insegnava Seneca, si può fuggire da tutto, tranne che da se stessi. Inner Self è brano ispirato all’alternative anni ’90, stile The Smashing Pumpkins. Chiude il disco la ballad acustica Suddenly.
Disponibile su Spotify e sulle principali piattaforme musicali e social, oltre che in formato fisico, Once Again è stato registrato negli studi Satellite Rec di Fabio Tumini, che ha suonato al basso e ai sintetizzatori. Con Davide Sciascia alle percussioni, ha collaborato in due canzoni Andrea Colonna, backing vocals. Voce e chitarre di Riff Willer. In copertina, art director and design a cura di Luigi Di Carlo, un’opera di Enrico Pantani.