Officina Cupello rischia di perdere un altro rappresentante in Consiglio comunale. Dopo l’uscita di Marco Antenucci (leggi), Michele D’Alberto si autosospende dal oggetto politico nato per riunire le forze alternative all’amministrazione comunale di centrodestra. A spiegare le motivazioni della decisione del suo collega è Antenucci in un comunicato diramato oggi pomeriggio: D’Alberto prende le distanze da Officina Cupello “per meglio valutare le dinamiche politiche in atto rispetto all’alternativa all’attuale maggioranza, al fine di individuare la sua collocazione all’interno del Consiglio comunale. Sia io che l’amico Michele, abbiamo sempre sostenuto e fatto una politica costruttiva nell’interesse della nostra comunità, vedendo l’avversario politico non un nemico ma una persona con la quale dialogare e trovare dei punti di incontro. Noi siamo contro la politica del rancore, dell’odio, della vendetta, del discredito e dell’offesa alle persone. Il 13 novembre Officina Cupello ha ufficializzato la candidatura di Dario Leone a sindaco del Comune del Vastese (leggi).
Nella seduta del Consiglio comunale si è dibattuto «sull’adesione alla Centrale unica di committenza (ovvero il soggetto amministrativo a cui, per norma, il comune affida il compito di gestire le procedure di gara). Certamente – sostiene Antenucci – abbiamo perso una grande occasione, per mancanza di lungimiranza delle varie amministrazioni che si sono avvicendate negli ultimi anni, per non aver costituito e formato tale strumento all’interno del nostro comune. Strumento che avrebbe garantito di certo una crescita economica ed occupazionale della nostra cittadina. Inoltre, ho sottolineato l’importanza di rafforzare i rapporti con la precedente adesione alla entrale unica di committenza di San Salvo in quanto affine per territorio, per vicinanza, per rapporti socio/economici e culturali alla nostra comunità, fermamente contrario a spostare l’interesse su territori a noi distanti e concorrenti. Uno degli ultimi punti meritevoli di attenzione è la mozione presentata dalle minoranze che poneva all’ordine del giorno la votazione sulla richiesta di dichiarazione di dissesto economico dell’ente. In merito – spiega Antenucci – ho sostenuto tale mozione in quanto evidenzia le numerose criticità gestionali dell’ente, da parte di questa maggioranza, e come provocazione e monito per una corretta gestione del denaro pubblico».