Il problema è che gli scarichi delle acque bianche e delle acque nere sono vicini. Quando il livello arriva al troppo pieno, i due scarichi si contaminano e le acque sporche finiscono fino al mare. Ecco la causa dell’inquinamento e dei conseguenti divieti temporanei di balneazione a Fosso Marino, al centro del Golfo di Vasto. Frequenti gli stop, alternati a riaperture, durante la scorsa estate nel tratto di spiaggia che si trova un centinaio di metri a sud del pontile.

Le immagini, registrate dal robot per videoispezioni calato nel canale intubato, hanno evidenziato che a creare il danno ambientale sono i pozzetti in cui acque pulite e liquami, quando oltrepassano il limite, si mischiano e raggiungono la foce. «Non sono stati individuati scarichi abusivi, il problema è la promiscuità tra le condotte di acque bianche e acque nere», spiega Alessandro d’Elisa, assessore ai Servizi manutentivi. Per capire se esiste una soluzione da attuare in tempi rapidi, d’Elisa e i tecnici municipali incontreranno la Sasi, la società che gestisce il servizio idrico integrato (acqua, fogne e depurazione) in 87 dei 104 comuni della provincia di Chieti.
La soluzione studiata dal Comune è la costruzione di una grande vasca sotterranea in piazza della Guardia Costiera a fare da diga per evitare che le acque sporche finiscano in mare. Per farla e ricongiungerla al canale di scolo, serviranno 2 milioni 800mila euro, che il Comune cercherà di reperire chiedendo un finanziamento tramite gli Fsc, fondi per la coesione e lo sviluppo. Nel tentativo di risolvere definitivamente un problema che si trascina da decenni.
