Parental control, La Rana: «Proteggeremo i minori dai rischi online»

«Queste nuove disposizioni segnano un vero balzo in avanti nella salvaguardia dei minori in ambiti digitali. Anche noi del Corecom Abruzzo saremo estremamente attenti nell’assicurare l’impeccabile implementazione di queste misure, lavorando in sinergia con tutti gli attori del settore per garantire un ambiente virtuale non solo sicuro ma perfettamente adattato alle loro esigenze e alla sicurezza dei nostri ragazzi». Lo afferma Giuseppe La Rana, presidente del Corecom Abruzzo (Comitato regionale per le comunicazioni), ricordando che domani, 21 novembre, entreranno in vigore le nuove linee guida sul Parental control, elaborate dall’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) in attuazione del decreto legge numero 28 del 2000 sui sistemi di protezione dei minori dai rischi del cyberspazio.

Giuseppe La Rana (Corecom)

«Le nuove norme – spiega il Corecom – hanno la finalità di proteggere i minori dai rischi online. Per questo i cosiddetti provider hanno l’obbligo di mettere in campo strumenti idonei per filtrare by default i contenuti inappropriati e bloccare quelli riservati ai maggiorenni». L’Autorità garante è intervenuta «a tutela dei consumatori nell’assicurare che sia loro fornito un sistema di parental control (SCP) efficace ed efficiente, tale da consentire l’effettiva applicazione della legge e la più ampia tutela dei diritti dei minori». Inoltre, «i sistemi di controllo parental devono essere inclusi e attivati nelle offerte dedicate ai minori». Le linee guida non si applicano alla clientela di tipo business. I provider, ossia i fornitori di servizi di accesso ad Internet, sono tenuti a predisporre filtri «di contenuti inappropriati per i minori e di blocco di contenuti riservati ad un pubblico di età superiore agli anni diciotto».

«L’Autorità fornisce una preliminare elencazione delle principali categorie soggette al filtro dei sistemi di Parental control, tra cui “Contenuti per adulti”, “Gioco d’azzardo/scommesse”, “Armi, Violenza”, “Odio e discriminazione”, “Promozione di pratiche che possono danneggiare la salute alla luce di consolidate conoscenze mediche, Anonymizer”, “Sette”. Tanto per chiarire, questi ultimi sono siti che promuovono o offrono assistenza per influire su eventi reali attraverso l’uso di incantesimi, maledizioni, poteri magici o esseri soprannaturali».

«Anche gli operatori di telefonia, di reti televisive e di comunicazioni elettroniche dovranno assicurare “adeguate forme di pubblicità” dei SCP preattivati, in modo da consentire ai consumatori di compiere scelte consapevoli».

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