L’associazione Arma Aeronautica Sez. di Vasto in occasione delle celebrazioni per il Centenario dell’Aeronautica militare, ha partecipato il 12 novembre scorso alla cerimonia di commemorazione del capitano Aldo Di Loreto. La delegazione formata dal presidente regionale e dell’associazione Ciro Confessore e l’aviere scelto e vicepresidente Marcello Barone hanno presenziato alla solenne cerimonia.
L’Abruzzo nell’anno del centenario ha celebrato un altro suo eroe che ha portato e onorato la divisa dell’Arma azzurra. Barrea a 80 anni dalla sua morte, ha onorato il suo illustre cittadino, il capitano medico Di Loreto, insignito della Medaglia d’oro al valor militare, catturato e fucilato dai tedeschi a Villetta Barrea per aver costituito e guidato durante il secondo conflitto mondiale una formazione partigiana operante nel territorio aquilano.
La cerimonia si è svolta nel palazzo di città alla presenza del capo del corpo sanitario dell’aeronautica militare, Pietro Perelli, il presidente dell’associazione Arma Aeronautica di Avezzano, Pietro Antonio Di Matteo. A fare gli onori di casa il primo cittadino Aldo Di Benedetto e il suo omologo di Villetta Barrea, Giuseppina Colantini che hanno accolto le autorità civili militari.
Subito dopo, si è svolta la cerimonia religiosa nella chiesa di San Tommaso, al termine della quale è seguito il corteo per la posa della corona d’alloro al monumento ai Caduti in guerra e al capitano medico Di Loreto.
In chiusura il capitano medico Claudia Milella, del servizio sanitario aeronautico, in forze all’Istituto di Medicina aerospaziale di Roma intitolato a Di Loreto, ne ha esaltato la figura e il gesto di alto eroismo a difesa della libertà pagato con il prezzo della propria vita.
Aldo Di Loreto
Aldo Di Loreto nato a Barrea, il 9 novembre 1910, dopo aver conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Napoli e aver frequentato la Scuola di Sanità militare a Firenze, nel 1936 è stato nominato sottotenente medico. Parte volontario per l’Africa Orientale in forza al I° Battaglione del 10º Reggimento Granatieri di Savoia. Dopo una parentesi a Shangai in Cina, è assegnato alla Regia Aeronautica con il grado di Tenente, addetto ai gabinetti dentistici degli aeroporti di Furbara e di Centocelle. A seguire viene trasferito in Africa Settentrionale da dove rimpatria dopo un anno di guerra per malattia. Consegue il grado di capitano dopo l’armistizio di Cassibile del 3 settembre 1943, che prevedeva la resa incondizionata italiana alle Nazioni Unite con il disimpegno italiano dall’alleanza dell’Asse. In questo frangente Di Loreto si schiera contro i tedeschi e organizza e guida la formazione partigiana operante sulle montagne dell’entroterra aquilano. È catturato durante una delle tante azioni e condannato a morte con fucilazione il 12 novembre 1943 a Villetta Barrea.
Questa la motivazione della medaglia d’oro al valore militare: «Ufficiale medico di alto valore professionale e di brillanti doti militari, organizzava dopo l’armistizio una banda armata che, nelle montagne abruzzesi, esplicò continua azione di sabotaggio interrompendo collegamenti telefonici tra batterie antiaeree tedesche, effettuando sbarramenti stradali, distruggendo teleferiche adibite al trasporto di munizioni in montagna, aiutando i prigionieri alleati a passare le linee. Catturato da una pattuglia tedesca veniva, dopo sommario processo, condannato a morte. Calmo e sereno rifiutava con fiero stoicismo di essere bendato e dopo di avere indicato al plotone di esecuzione di mirare al cuore, cadeva senza fremito al grido di: “Viva l’Italia”. Fulgido esempio di puro eroismo che continua e rinnova la tradizione dei martiri del nostro Risorgimento».