Mentre regna l’incertezza sulla Denso, altre nubi sembrano addensarsi sull’occupazione nell’automotive del Vastese. La Fiom lancia l’allarme sulla situazione della TE Connectivity di San Salvo. L’azienda madre, società svizzero-statunitense, starebbe pensando alla chiusura di due stabilimenti in Italia, quelli di San Salvo e di Collegno (Torino).
Il sindacato cita un articolo dell’autorevole testata economica lombarda Milano Finanza che nel pomeriggio di oggi ha pubblicato un articolo dal titolo Automotive, TE Connectivity pronta a chiudere due stabilimenti in Italia. A rischio 500 dipendenti in cui scrive «A causa del calo della domanda nel mercato italiano, la multinazionale svizzero-americana che produce terminali e connettori per l’industria e quotata a Wall Street si prepara ad abbassare la serranda sulla fabbrica di Collegno (Torino) e di San Salvo (Chieti). I due stabilimenti danno lavoro in tutto a 500 dipendenti».
La stessa testata aggiunge che «Contattata, la società non conferma l’indiscrezione, ma neppure la smentisce».
La stessa azienda a Chiaro Quotidiano, in merito alla notizia, afferma tramite il proprio ufficio stampa: «TE Connectivity monitora costantemente le vendite e le condizioni del mercato globale e valuta le proprie operazioni e il proprio modello di business per garantire competitività e crescita a lungo termine. Rimaniamo impegnati nel mercato italiano; in caso di novità, le comunicheremo ai sindacati, ai nostri dipendenti e alle parti interessate».
L’azienda a San Salvo occupa oltre 200 dipendenti. Comprensibilmente preoccupato il sindacato: «La Fiom in risposta a questa notizia – scrive il sindacato – ha immediatamente richiesto un incontro urgente alla Te Connectivity di San Salvo e Confindustria, al fine di verificare la veridicità di tali informazioni. La conferma di questa decisione avrebbe conseguenze devastanti sia per i lavoratori coinvolti che per l’intero territorio. La Fiom auspica un incontro urgente per affrontare la situazione e cercare soluzioni concrete a sostegno dei dipendenti e dell’occupazione locale».
Un anno fa l’azienda aveva preannunciato difficoltà davanti alla previsione del calo degli ordini, ma aveva sottolineato che lo stabilimento sansalvese sarebbe rimasto di centrale importanza. Nel luglio scorso i sindacati erano stati ricevuti in Comune, in riunione erano state affrontate le situazioni di Denso e TE, la posizione unanime era quella della richiesta del riconoscimento di area di crisi complessa [Leggi].