San Salvo, le celebrazioni del 4 novembre, «La pace è un bene che non si può dare per scontato»

Si sono celebrati questa mattina a San Salvo il Giorno dell’Unità nazionale, la Giornata delle Forze Armate, la Commemorazione dei caduti di tutte le guerre e l’ottantesimo anniversario della battaglia del fiume Trigno; l’appuntamento era stato rinviato a causa delle condizioni meteo avverse.
Alla manifestazione hanno partecipato le autorità civili e militari, le associazioni combattentistiche e d’Arma, le scolaresche dei plessi di via Verdi e via Ripalta dell’Istituto comprensivo “Rodari”, il consiglio comunale dei ragazzi dell’Istituto omnicomprensivo “Mattioli-D’Acquisto” e la cittadinanza.  Una corona di alloro, dopo la benedizione di don Raimondo Artese, è stata posta al Monumento ai Caduti.

Il sindaco Emanuela De Nicolis ha esordito evidenziando come questa giornata «sia la migliore occasione per fare riflessioni condivise proprio con le giovani generazioni ed ha ricordato i fatto accaduti tra il 22 ottobre e il 3 novembre del 1943 quando San Salvo fu teatro di guerra, in una lotta che lasciò sul campo 600 soldati, 400 civili e oltre 2.500 feriti».
Il primo cittadino ha omaggiato le Forze Armate «a cui rivolgiamo un sentito ringraziamento per tutto ciò che hanno fatto e fanno in nome della legalità, della libertà dei popoli e della pace nel mondo. Gli anniversari come quello odierno sono per noi un monito affinché quanto avvenuto non debba mai più verificarsi. Purtroppo in questi mesi, in questi giorni, il fragore delle bombe continua a riecheggiare, portando morte e distruzione. La pace è un bene che nessuno può permettersi di dare per certo, è un valore che spetta ad ognuno di noi costruire e preservare ogni giorno, pensando soprattutto a quelli che saranno le donne e gli uomini di domani».
Rivolgendosi ai più giovani il sindaco ha affermato: «Il passato, la storia e la memoria devono essere di ispirazione per tutti voi nella costruzione di un presente fondato su principi e valori di libertà e giustizia sanciti dalla nostra Costituzione».

Il sindaco del consiglio comunale dei ragazzi, Fabio Tascone, si è detto fiero di essere italiano e ha ricordato le parole di Antonio Bergamas che per unirsi all’esercito italiano aveva disertato quello austriaco: «Un soldato caduto in combattimento, un uomo coraggioso che ha preferito morire da italiano piuttosto che vivere sotto un’altra bandiera».

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