Luoghi panoramici e suggestive insenature. Tanto belli quanto fragili. A Vasto ce ne sono tanti.
Ecco tre luoghi da salvaguardare da due rischi: frane ed erosione.
Vignola
«L’obiettivo è ridurre il moto ondoso per preservare le spiagge esistenti». Il professor Alessandro Mancinelli ha spiegato perché per salvare la costa di Vignola, il litorale nord di Vasto. Lo ha fatto davanti agli amministratori comunali di Vasto – il sindaco Menna, la vicesindaca Fioravante, l’assessora Cianci – e una trentina di residenti di quel tratto di litorale minacciato dall’erosione che avanza. Con lui il tecnico ambientale Federico Politano. Insieme hanno redatto lo studio di fattibilità tecnica ed economica, inizio della complessa procedura che poterà all’appalto integrato e ai lavori del primo lotto, per cui sono stati stanziati dalla Regione Abruzzo 3 milioni 500mila euro. Serviranno a mettere in sicurezza un tratto di un chilometro. Per il completamento non basteranno, quindi il Comune dovrà cercare un altro milione e mezzo di euro. Le scogliere sommerse rappresentano la soluzione migliore, secondo Mancinelli e Politano, per conservare, senza impatto visivo in una zona di pregio ambientale, le piccole spiagge e le aree retrostanti dalla costante avanzata del mare: nel corso dei decenni «25 metri in meno», spiega uno dei residenti al termine della presentazione dello studio nell’Aula consiliare Vennitti del municipio. Gli uffici comunali hanno già inviato il progetto di fattibilità alla Giunta regionale, che dovrà dare il via libera al Piano di difesa della costa, e convocato la conferenza di servizi, in programma a metà mese. Poi la Giunta comunale sarà chiamata all’approvazione del progetto definitivo, completo di studi geologici, archeologici, batimetrie e analisi dei campioni d’acqua. L’appalto integrato consentirà al Comune, una volta redatto e approvato il progetto definitivo, di affidare all’impresa che si aggiudicherà l’appalto sia la redazione del progetto esecutivo che l’esecuzione dei lavori. Tempi previsti per la gara: entro fine anno.
Via Tre Segni
Dallo scorso anno i nuovi segni di cedimento sul costone orientale: ancora il vuoto sotto quell’aiuola, come una decina di anni fa. Tra piazza Marconi e via Tre Segni l’intervento più consistenti risalgono la fine degli anni Ottanta e all’inizio degli anni Novanta. Poi interventi parziali, ma la zona va costantemente monitorata, come testimoniano i periodici, parziali scivolamenti.
Via Santa Lucia
Le fenditure che solcano il marciapiede sono i sintomi dello scivolamento del costone di via Santa Lucia, altro luogo panoramico proteso verso Est. Annunciati per dicembre i lavori di consolidamento del terreno, il rifacimento dei marciapiedi e l’allargamento della strada, su cui verranno ricavati nuovi parcheggi. Un tratto di circa 200 metri. Anche il restante segmento di balconata, proseguendo verso nord, andrebbe rimesso a nuovo.