«Solo l’amore sconfigge la morte», sono queste le parole che hanno accompagnato l’ultimo saluto ad Amalia Meo, la neonata di Fresagrandinaria morta a soli 10 mesi nell’incidente sulla Statale “Trignina” del 29 ottobre. Ad attenderla c‘erano tutta la comunità, gli amministratori, il dirigente scolastico Vincenzo Parente; tante le persone accorse anche dai comuni vicini, Tufillo – paese d’origine della mamma Anica – e Lentella soprattutto.
L’estrema sofferenza che tutta Fresagrandinaria sta provando dal giorno della tragedia è testimoniata dal parroco don Joseph Xavier Raj Savarumuthu che solo qualche mese fa ne aveva celebrato il battesimo, «Forse non riesco a trovare le parole giuste per il dolore che stiamo vivendo», dice profondamente commosso.
«La morte di un bambino ha il potere di provocare una immediata e generale mobilitazione di cuori che si uniscono e diventano un cuor solo. È il miracolo suscitato dal dolore innocente. Per questo oggi la nostra Fresa piange, non con lacrime cupe e disperate, ma con lacrime condensate da un dolore immenso attraversato però dalla fede nel Vangelo della vita. La nostra comunità è stretta intorno a mamma Anica, papà Marco (ancora a Chieti, in ospedale, nda) e al fratello Manuel e sa compatire con loro facendo vibrare le corde di un affetto convinto, partecipe e tenace», le parole che riecheggiano nel piazzale antistante la chiesa della Madonna delle Grazie, troppo piccola per accogliere tutte le persone accorse.
Negli stessi minuti nelle classi dell’Istituto “G. Rodari” di San Salvo (al quale afferisce la scuola di Fresagrandinaria frequentata dal fratellino Manuel) docenti e alunni hanno osservato un minuto di silenzio.
All’uscita del feretro, palloncini bianchi e rosa, alcuni a forma di cuore, volano in cielo e un lungo scrosciante applauso saluta per un’ultima volta Amalia.