Sit in di protesta, ieri 6 novembre, dell’associazione Asperger Abruzzo davanti agli uffici della dirigenza Asl a Chieti. Al centro delle proteste vari punti, a partire dalla mancanza di personale alla Neuropsichiatria infantile di riferimento; poi sono state denunciate la mancanza di spazi adeguati, la frammentazione del servizio di Neuropsichiatria e le liste d’attesa lunghe oltre un anno e bloccate per visite e test. «A prendere parte al sit in sono stati invitati anche i 104 sindaci della provincia di Chieti e i consiglieri regionali. Presenti per l’occasione oltre 50 famiglie (non poche considerato il lunedì lavorativo); hanno aderito il sindaco di Chieti e presidente del Comitato ristretto dei sindaci, Diego Ferrara, e, in rappresentanza del Comune di Vasto, la vicesindaca Licia Fioravante», si legge in un comunicato dell’associazione.
«In tre ore di manifestazione – spiega Marie Helene Benedetti, presidente dell’associazione – abbiamo potuto assistere a interventi davvero molto sentiti e coinvolgenti di mamme che hanno tentato di far arrivare alle finestre della Asl tutta la loro frustrazione per la mancanza del fondamentale diritto ad avere un servizio così importante per i loro figli».
A fine manifestazione una delegazione dell’associazione è stata ricevuta in dirigenza per incontrare di direttore sanitario Raffaele Di Nardo: «Sono state elencate le richieste della nostra associazione e delle sue famiglie: abbattimento di tutte le liste d’attesa in Neuropsichiatria con personale competente e con la previsione della data in cui avremo un servizio funzionale anche attivando uno stato di emergenza; modifica immediata del contratto sumaista della Neuropsichiatra nel distretto sanitario di Vasto che va riassorbita dalla Neuropsichiatria con ore dedicate al distretto (come accade per gli altri distretti); ultimo ma non per importanza, le stanze dedicate alla Neuropsichiatria di Atessa sono poche, ne servono altre, il fatto che siano stati occupate tre stanze da ambulatori di Chirurgia quando un piano sottostante è pieno di stanze completamente vuote è ridicolo. Chiediamo che quelle tre stanze oggi occupate da ambulatori di Chirurgia vengano assegnate alla Neuropsichiatria in modo da avere tutti gli operatori in un unico reparto anche per non subire sovraffollamenti con categorie incompatibili. Questi i punti richiesti su cui non intendiamo cedere, abbiamo dato 15 giorni alla Asl per dimostrare a tutti la propria collaborazione mettendo in atto seriamente e immediatamente le basi solide per questa direzione di civiltà, se non verremo ascoltati torneremo a manifestare il 20 novembre alle ore 10 davanti alla sede della Sanità della Regione».