I balneari e il loro futuro incerto: «La politica regionale dia risposte su quattro problemi»

Il futuro delle imprese balneari è legato alle decisioni della Corte di Cassazione. Il Sib (sindacato italiano balneari) ha presentato un ricorso per chiedere l’annullamento della sentenza del Consiglio di Stato, che nel 2021 ha dichiarato illegittima la proroga fino al 2033. Se la decisione dei giudici amministrativi fosse invece confermata dalla Suprema corte, la conseguenza sarebbe l’asta per l’assegnazione delle concessioni entro la fine dell’anno.

«La direttiva condanna a morte non solo gli stabilimenti balneari, ma anche gli alberghi, i campeggi, i ristoranti e tutte le attività che ruotano attorno al mare», ha affermato Antonio Capacchione, presidente nazionale del Sib, intervenendo a Pescara al convegno Il turismo e l’Abruzzo, organizzato dalla Confcommercio. «È una problematica che riguarda la parte più preziosa del turismo italiano. Difenderemo in ogni modo le aziende balneari, perché è nell’interesse del nostro Paese e dell’Europa che non possono avere una economia debole. Chiediamo alla premier Meloni un provvedimento normativo urgente entro la fine dell’anno».

Infratrutture e trasporti, rilancio dell’entroterra, turismo di ritorno, futuro dei balneari: sono le quattro questioni su cui l’organizzazione dei concessionari dei lidi chiede soluzioni alla politica regionale a poco più di quattro mesi dal voto. «Ci sono – ha spiegato il presidente del Sib Abruzzo, Riccardo Padovano – questioni fondamentali per lo sviluppo del turismo regionale: le infrastrutture e i trasporti, l’aeroporto, le aree portuali, l’alta velocità, il rilancio dell’entroterra che con le sue ricchezze può impreziosire l’offerta turistica abruzzese, il turismo di ritorno che deve divenire un costante serbatoio di arrivi nella nostra terra. E poi il futuro dei balneari, in considerazione del fatto che ad oggi gran parte delle presenze della nostra regione è legato al mare. E infine, la formazione, perché senza le risorse umane è impossibile pensare a una crescita. Questi sono tutti temi importanti per il futuro delle nostre imprese su cui ci aspettiamo risposte dalla politica regionale».

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