Fondi Pnrr, FdI: «Progetti che non rientravano nei tempi saranno finanziati in altro modo»

«Riteniamo fondamentale chiarire che la rimodulazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) è stata necessaria al fine di evitare la perdita di finanziamenti per l’Abruzzo», inizia così la nota dei parlamentari abruzzesi di Fratelli d’Italia, Etelwardo SigismondiGuido Quintino Liris e Guerino Testa

La vicenda è quella delle opere a rischio con la richiesta di rimodulazione presentata dal governo Meloni. Come evidenziato da un’inchiesta della fondazione Open Polis Abruzzo, in regione verrebbero meno oltre 500 milioni di euro per progetti presentati dai Comuni e da altri enti. Tra questi ci sono anche numerose opere riguardanti il nostro territorio (sotto l’elenco completo).

«È importante spiegare ai cittadini abruzzesi come l’inserimento di un’opera nell’elenco degli interventi del Pnrr non garantisca automaticamente l’ottenimento dei finanziamenti desiderati, come invece si è cercato di far intendere – continuano i tre esponenti – I parlamentari del Pd, nelle loro dichiarazioni, omettono di evidenziare questo aspetto essenziale. Per accedere alle risorse, infatti, ogni progetto selezionato deve attraversare diverse fasi che comprendono: l’acquisizione dei pareri, l’affidamento dei lavori, l’esecuzione, il collaudo e la rendicontazione delle spese. Queste procedure non possono seguire le consuete tempistiche amministrative a cui siamo, purtroppo, abituati ma devono aderire alle stringenti scadenze europee, con il termine ultimo fissato, per la rendicontazione, al 31 agosto 2026». 

Il teatro di San Salvo, una delle opere a rischio

L’intervento dei parlamentari di Fratelli d’Italia, quindi lascia intendere che le opere per le quali verranno meno i fondi non erano in grado di rispettare i tempi dettati dall’Ue e per questo saranno finanziati da altre fonti (Fsc ad esempio): «La rimodulazione è stata, quindi, necessaria per assicurare, ai progetti che rischiavano di non rientrare nei tempi e negli obiettivi del Pnrr, di non perdere i finanziamenti previsti. L’intervento del governo Meloni è stato, pertanto, necessario e lungimirante per scongiurare tale perdita poiché le opere oggetto della rimodulazione del Pnrr troveranno esecuzione attraverso altre fonti di finanziamento, tra l’altro con tempistiche più flessibili e più adatte alla realizzazione dei lavori stessi».

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