Il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti cerca di gettare acqua sul fuoco della polemica sulla Dialisi del “Renzetti” di Lanciano che, sabato scorso, era sfociata in un sit in davanti all’ospedale.
«La Dialisi a Lanciano non è mai stata messa in discussione. Mai. – dice oggi Schael – Non andrà sicuramente nel nuovo ospedale, così come sarà per Vasto».
«Nel cronoprogramma illustrato ai primari relativo alla costruzione del nuovo ospedale non c’è la Dialisi perché si tratta di un servizio a vocazione territoriale e non ospedaliera – spiega il maanager Asl – ed è in quell’ambito che va ricollocato. Sarà lo stesso per Vasto, dove resterà nell’attuale “San Pio” che sarà Casa di comunità una volta realizzato il presidio di Pozzitello. Discorso analogo vale per Atessa, un unicum nella nostra azienda in quanto struttura mista che accoglie sia la parte ospedaliera che territoriale, e in quest’ultima trovano posto i dializzati. A Lanciano siamo quindi alla ricerca di una nuova ubicazione della futura Dialisi fuori dall’ospedale, e a tal proposito i nostri uffici stanno verificando l’idoneità, in termini di superficie disponibile, dell’immobile ex Eca, accanto alla futura Casa di Comunità in via Spaventa, che acquisiremo dal Comune martedì prossimo con la stipula dell’atto notarile. Quella di una allocazione temporanea ad Atessa era solo una delle ipotesi che si stavano vagliando per trovare una soluzione idonea, dopo che siamo costretti ad abbandonare il sogno del Mario Negri Sud».
Riguardo l’ex istituto di ricerca, Schael non risparmia critiche alla Provincia, proprietaria dell’immobile, con la quale non si è arrivati a un accordo: «Le abbiamo provate tutte per arrivare a un accordo ragionevole con la Provincia, che invece ha rilanciato con richieste economiche non sostenibili per la Asl. Non c’è stata alcuna volontà di privilegiare il bene comune attraverso una sinergia tra enti pubblici che avrebbe dato all’area Frentana un polo di medicina territoriale di tutto rispetto, nel quale collocare tutti i servizi che la programmazione sanitaria di questo Paese, non io, porta fuori dall’ospedale, Dipartimento Prevenzione compreso. Ma tant’è, e oggi resta il rammarico per quell’opportunità mancata per tutti».
«Al di là di ciò che poteva essere e non sarà, una certezza l’abbiamo: Lanciano non è stata mai penalizzata in termini di servizi e assistenza, e non può essere letta come tale la doverosa progettualità che un’Azienda persegue nel rispetto di parametri e riferimenti normativi. A tal proposito è doveroso sottolineare che la voce “posti letto 0” nei documenti di programmazione non vuol dire che la Dialisi viene cancellata: quelli in dotazione sono letti tecnici e non vanno computati con quelli destinati a ricovero ordinario o day hospital. Discorso diverso vale per l’ospedale di Chieti dove i posti letto sono quelli della Nefrologia, alla quale è agganciata la Dialisi. Questo per dire che in questa Asl nessuna città e nessun ospedale sono figli di un Dio minore, e con le risorse e gli immobili a disposizione si lavora per fare il meglio possibile. Per tutti. Nessun bluff, nessuna bugia da parte di questa direzione, che rispetta le opinioni altrui, si fa carico della preoccupazione dei cittadini e a loro, solo a loro, rivolge la rassicurazione onesta che non avranno nulla da temere».