Il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Francesco Taglieri ha presentato una mozione in consiglio regionale per «impegnare formalmente la Regione a sostenere, in tutte le sedi opportune, gli atti e le misure che prevedono l’istituzione del “salario minimo orario” per i lavoratori pubblici e privati. Altresì ad attivarsi nei confronti del Governo e del Parlamento affinché venga approvata, con urgenza, la proposta di legge “Disposizioni per l’istituzione del salario minimo” in discussione alla Camera dei Deputati».
L’esponente pentastellato spiega: «L’articolo 36 della Costituzione stabilisce chiaramente che “il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”. Eppure secondo quanto attestato dai dati Inps, nel nostro Paese il 28% dei contratti di lavoro, prevedono un salario al di sotto dei 9 euro lordi, e se si considera un salario minimo tabellare per un importo pari a 8 euro, in Italia abbiamo circa 2.596.201 lavoratori/lavoratrici “sotto soglia”. Il settore maggiormente interessato è quello dei servizi. Più di 300mila percettori del Reddito di Cittadinanza beneficiavano del sussidio pur avendo una busta paga perché la loro retribuzione li collocava al di sotto della soglia di povertà. Un fatto sconcertante anche alla luce delle politiche di lacrime e sangue che hanno contraddistinto il Governo Meloni, che continua ad attuare una costante guerra ai poveri e non alla povertà. Ora vediamo se la maggioranza di centrodestra deciderà di stare dalla parte dei lavoratori o se continuerà a prendere gli ordini dai capi romani, continuando a trattare l’Abruzzo come colonia di Fratelli d’Italia».