Per andare incontro all’elettrificazione dell’auto e facilitarla c’è bisogno di un cambio di concezione nei confronti del suo uso. Sono le parole della giornalista di La Repubblica, Ilaria Salzano, specializzata nel settore automotive, intervenuta al recente incontro in Val di Sangro organizzato falla Fiom Cgil [LEGGI] durante il quale ha snocciolato i dati riguardanti produzioni e mercato italiano e internazionale.
La transizione ecologica nell’automotive in Italia è in ritardo, per Salzano è da imputare agli alti costi delle auto elettriche. Abbiamo raccolto le sue impressioni al termine dell’incontro: «L’elettrificazione sta portando all’aumento dei listini, questo è un problema perché ci si ritrova a scegliere auto al di fuori della propria portata. Come stanno risolvendo le case automobilistiche? spingendo a passare dal concetto della proprietà, cioè all’acquisto della vettura, al concetto del noleggio, dell’uso». «Non più comprare auto da 30mila euro, ma magari con un abbonamento di 150-200 euro mensili. Questo permette all’automobilista di togliersi anche l’incombenza della manutenzione e anche il pensiero dell’usura».
In Italia questo cambiamento è in ritardo? Cosa dicono i dati?
Sul fronte dell’elettrificazione sarebbe la cosa più plausibile, ma vediamo che le Bev (Battery Electric Vehicle) in Italia hanno una quota di mercato del 3%. Questo sarebbe l’approccio migliore nei confronti dell’automobilista che si trova spiazzato davanti a listini molto gonfiati. L’automobilista europeo già si è approcciato a questa dimensione, quello italiano punta molto ancora sulla proprietà quindi c’è un rallentamento nei confronti del passaggio all’elettrico e lo si riscontra nelle unità vendute. Abbiamo dall’inizio dell’anno un +32% però a livello di quota di mercato, le vetture ecologiche sono ancora poche.
Sarà possibile cambiare questa concezione?
La cultura nei confronti dell’auto sta cambiando, ma in Italia tale cambio è molto lento. Dobbiamo iniziare a pensare all’automobile come a uno smartphone che si ricarica giornalmente, ogni due giorni, in base all’uso. Nelle famiglie italiane non sta accadendo. Abbiamo un parco circolante vecchio, in media, di 14 anni, dato più alto d’Europa. Le famiglie italiane stanno pensando di sostituire l’auto, ma si trovano di fronte a un vuoto, “Come sostituirle dato che i prezzi sono così alti?”.
Questo fenomeno si sta riversando nel fenomeno della micromobilità. Le città si stanno riempendo di veicoli quali scootersharing, monopattini. Quindi le famiglie invece di comprare la seconda o terza vettura, pensano a soluzioni sostenibili alternative, ciò accadrà almeno fino a quando i listini saranno più accessibili. La transizione elettrica è avviata, è piuttosto lenta, ma piano piano arriveremo ai livelli europei con una concezione sicuramente diversa dell’automobile, in abbonamento.