«La strada è ormai tracciata, l’auto elettrica è già realtà e non è un processo futuro». È la conclusione del convegno organizzato dalla Fiom Cgil di Chieti che si è tenuto stamattina a Piazzano di Atessa. Un incontro partecipato, in centinaia – tra cui alcune classi di studenti da Casoli – hanno assistito alla tavola rotonda moderata dal giornalista Rai Alberto Tundo che ha sollecitato le riflessioni dei relatori: Giuseppe Ranalli (presidente del polo innovazione Automotive Abruzzo), Song Yang (economista esperto di automotive cinese), Ilaria Salzano (giornalista automotive per La Repubblica), Davide Bubbico (Università di Salerno), Anna Morgante (docente Università “D’Annunzio”), Carmine Ranieri (segretario generale Cgil Abruzzo e Molise) e Michele De Palma (segretario generale Fiom Cgil).
L’appuntamento si è aperto con un minuto di silenzio e un lungo applauso per salutare Gianluigi Ragni, ennesima vittima sul lavoro in Abruzzo (il 27enne è morto a Teramo, folgorato su un traliccio).
«Stiamo assistendo a una sostituzione tecnologica e non etnica come qualcuno vuol farci credere – ha esordito il segretario generale Fiom Cgil Chieti Alfredo Fegatelli ricordando la produzione manifatturiera italiana – Per questo c’è bisogno di investimenti: l’elettrico c’è e bisogna capire come farci i conti dando una risposta alle lavoratrici e ai lavoratori che hanno contribuito in modo determinante al prodotto interno lordo dell’Abruzzo e dell’Italia».
L’elettrificazione rischia di lasciare indietro moltissime persone oggi impegnate nella produzione del motore termico. Michele De Palma, segretario generale Fiom Cgil, ha sottolineato che «se passa l’idea che per fare la transizione ecologica bisogna licenziare, allora la transizione non si farà mai. Ci sono da recuperare gli investimenti non fatti in passato per potenziare le nostre capacità produttive».
Per un completo passaggio all’elettrico, supportato anche dal mercato, però, c’è bisogno anche di un cambiamento culturale nella fruizione dell’automobile. Oggi i modelli completamente elettrici non sono appetibili soprattutto dal punto di vista economico. Su tale scenario, Salzano ha prospettato «un cambiamento nella fruizione dell’auto: non più proprietà, ma uso anche a fronte di un abbonamento mensile così come avviene oggi per altri prodotti».