La Costa dei Trabocchi approda in Cina. E lo fa con il libro Costa dei Trabocchi – Racconti di primavera, edito dalla Editrice Carabba di Lanciano e che porta la firma di Pasquale Comegna, fotografo che vive e lavora a Roma ma che è originario di Capracotta e che ha trascorso diversi anni della propria adolescenza a Rocca San Giovanni. «Anche per ciò – dice – questo tratto del litorale abruzzese mi è rimasto nel cuore».
Il volume, che racchiude un centinaio di scatti, rappresenterà l’Italia, al primo Festival internazionale sulla fotografia di viaggio che si svolge, dal prossimo 26 settembre, nel Paese del sol levante, ad Urumqi, capoluogo della regione dello Xinjiang. Si tratta di un’area caratterizzata da un patrimonio naturalistico di primaria importanza e che vede nel turismo un’occasione di ringiovanimento, di crescita e di apertura al mondo. L’iniziativa, ideata da China Museum International e promossa dal governo centrale e da quello dello Xinjiang, punta a mostrare il fascino di un paesaggio naturale straordinario e a costruire, ospitando istituzioni e delegazioni straniere e media, connessioni virtuose per instaurare scambi di turismo sostenibile, di arte e cultura, di valorizzazione di luoghi unici.
«Per rappresentare l’Italia – spiega lo storico Gianni Orecchioni, presidente della Editrice Carabba – è stato scelto l’Abruzzo per la peculiarità del proprio patrimonio naturalistico e per affinità che possono rendere il dialogo più immediato. Siamo orgogliosi che sia una nostra pubblicazione a contribuire a spalancare le porte verso l’Asia». Foto della pubblicazione saranno stampate in formato gigante per dar vita ad una mostra e ci sarà la Notte dell’innovazione con interventi istituzionali, la promozione di un video della Regione Abruzzo, che è stata invitata, concerti e performance di danza e scambi culturali.
Il volume
La pubblicazione è un viaggio, molto personale, sulla Costa dei Trabocchi, così chiamata per le antiche macchine da pesca che la punteggiano e che la rendono ammaliante e a tratti misteriosa.
«L’auto scivola silenziosa lungo i tornanti che portano al mare, una natura benigna e generosa mi accompagna e mi viene incontro, la sento amica e lontana… – scrive l’autore nel volume -. Quel mare che mi ha riempito di stupore quando lo vidi per la prima volta, lasciandomi sbalordito di tanta immensità, così essenziale eppure così selvaggio. Avevo lasciato, appena ragazzo, le coltri bianche che coprivano perfino le case per quanto nevicava, a 1.500 metri di altitudine, Capracotta, uno dei paesi più nevosi del mondo, secondo la Cnn, ed ora avevo di fronte quel mondo piatto, immenso e minaccioso, eppure attraente e affascinante. Da qui ha inizio il mio “racconto per immagini” nei colori e nelle forme di questo mondo, immagini di albe struggenti e di legni corrosi, di spiagge gelate e di onde violente, di azzurri precipitati verso un blu profondo, di verdi dalle mille sfumature».
«Era una fredda mattina di gennaio quando il progetto ha preso avvio – spiega Comegna -. Ci sono voluti tre mesi di ricerche, di studi sulla luce, di appostamenti ancora prima che l’alba fosse giorno, di prospettive sognate e trovate, di chilometri di spiaggia macinati… Questo libro è uno sguardo alla vita, uno sguardo di ritorno, non di nostalgia, ma di chi si è arricchito di esperienze e interpreta, con dimensione diversa, strumenti diversi, sensibilità diversa».
Il volume, che contiene un’introduzione di Rosada Testa, viene così presentato da Sandra Petrignani: «… le foto di Pasquale Comegna si compongono architettonicamente e pensano la Bellezza senza tempo delle cose, della natura. E noi, che guardiamo le sue foto, ci chiediamo cosa avessimo colto prima di un prato, di un cielo, di una strada, di un mare. Solo un prato, un cielo, una strada, un mare. E invece ora ne sappiamo il rapporto con il tempo (infinito), col colore (inaudito), con la forma (inattesa)».
L’autore
Comegna è fotografo professionista che vive nella Capitale. Prevalentemente impegnato in architettura, natura, ritrattistica e fotografia dell’arte, è stato incaricato dal ministero dei Beni culturali e da quello degli Affari esteri di fotografare e catalogare le opere d’arte che si trovano nelle ambasciate italiane all’estero. Ha realizzato il libro Lo sguardo pubblico per il Museo nazionale d’Arte moderna e Contemporanea. Ha immortalato i più grandi scrittori italiani (da Dacia Maraini a Erri De Luca) e ha collaborato con importanti musei. Ha tenuto numerose mostre personali e ha partecipato a vari festival.