«I colonnati della piazza di Cupello andrebbero rimossi per dare dignità al contesto architettonico»

Spettabile redazione, 
da turista appassionato di borghi e di luoghi caratteristici della nostra bellissima penisola, sono capitato nella ridente Cupello in compagnia di amici che mi avevano incuriosito e spinto a partecipare alla Sagra delle “Ndrocchie”. Inutile dire che ho mangiato un ottimo cibo, peraltro molto particolare e molto gradito perché non avevo mai assaggiato questo tipo di pasta. Ho respirato tanta aria di comunità, festosa e partecipativa, come non sempre avviene in altre sagre paesane.

Io sono del sud, vengo da Taranto e sinceramente, nonostante le tante manifestazioni popolari e caratteristiche dei vari Comuni del Tarantino, sagre gastronomiche come quella di Cupello, così organizzata, coinvolgente e ricca di cibo particolare, non se ne tengono. Ma vorrei venire al punto di ciò che mi ha spinto a prendere carta e… computer per scivervi.

Tanta curiosità ha suscitato in me scoprire la presenza di tre distinte e separate serie di colonnati (o meglio pilastrate) a quattro e cinque pilastri, a pianta quadra, sormontati da una trave della stessa sezione e dimensione, situati nella piazza principale di Cupello, di fronte e al lato della Chiesa Madre, come a far da quinte barocche, bianche, di vil cemento armato mi sono parse.

Per tutta la sera e non solo, ma anche nei giorni successivi, mi sono chiesto cosa fossero, chi le avesse concepite, chi le avesse fatto realizzare, a cosa servissero e, se non più aventi una funzione, perché non venissero rimosse per dare una dignità architettonica a tutto il contesto storico ambientale della piazza, ancorché già alterato da alcuni edifici di edilizia di sostituzione  degli anni ’50 e ’60. 
Ho chiesto in giro ad astanti e conoscenti che partecipavano alla sagra, ma nessuno ha saputo dirmi nulla a riguardo.

Vorrei presentarmi: sono un maturo architetto ed ingegnere-urbanista, con quarantennale esperienza professionale in particolare nel settore del restauro dei monumenti, e perciò mi chiedo: perché tanta “bruttura”, così in contrasto con tutto l’ambiente circostante, viene ancora mantenuta e conservata? Hanno forse ancora una funzione?

Sarò grato a chi vorrà tramite voi darmi qualche spiegazione o chiarimenti in merito.
Salviamo i nostri “Borghi”.

Distinti saluti,
Ing. arch. Giuseppe de Bellis

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Comments 2

  1. Marcello says:

    Grande plauso per queste considerazioni,che mi fan pensare ad una cosa semplicissima;ma deve partire un anziano architetto da Taranto per sottolineare questi scempi
    Questi disgustosi modi di trattare il nostro bellissimo paese,e sfortunatamente non ci sono molti professionisti che pur i vacanza si prendano la briga di evidenziare questi scempi.Dovremo tutti impegnarsi a evidenziare queste oscenità.

    • Giustino Buda says:

      L’osservazione di costui va totalmente condivisa; l’obrobrio va rimosso assoltamente; lo dico da anziano ex cupellese che, pur vivendo lontano dal mio paese da oltre un settantennio, spesso vi torno e non riesco mai a capacitarmi della inspiegabile tolleranza che i miei ex compaesani hanno di fronte a cotanto sconcio.
      Sveglia!!!

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