La mostra di Saverio Pantaleo col quadro che Sgarbi definisce «un ambiente magico»

Alcuni dipinti sono senza titolo, «perché lascio così al fruitore il continuo della storia, da interpretare a seconda del suo stato d’animo. Ad esempio, in questo quadro si può pensare che quest’uomo stia accendendo il lampione, oppure che lo stia spegnendo». Saverio Pantaleo espone fino al 27 agosto nella Sala Mattioli, in corso de Parma, nel cuore di Vasto.

«Il primo dipinto? Trent’anni fa, quando avevo 15 anni», racconta tra le opere della seconda mostra personale nella sua città. Tratteggia «paesaggi onirici: sogno quello che dipingo e dipingo mentre sogno. Lo scopo è uscire dalla quotidianità» attraverso la produzione di una trentina di tele l’anno in acrilico e olio su tela, oppure solo olio su tela o solo acrilico.

Il quadro intitolato Inequilibrio, dipinto su una tela di lino intrecciata a mano mezzo secolo fa, è stato selezionato da Vittorio Sgarbi, che lo ha inserito nel suo libro Porto franco-le opere sdoganate da Vittorio Sgarbi, derivato dal progetto Unici, una mostra delle creazioni di 41 artisti contemporanei che si è svolta a giugno a Firenze. «Guardando l’opera – scrive il grande critico d’arte – mi sono sentito subito catapultato indietro nel tempo, nel salotto di una signorile casa dei primi anni dell’Ottocento, davanti a un buon tè, anzi addirittura dentro la tazza di quel tè, decorata alla maniera di una tipica porcellana d’epoca. Un ambiente magico, sospeso, in cui il colore è più ornamentale che descrittivo e in cui la scena appare come sogno panico di delicata fattura».

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