Granchio blu nel tratto Vasto-Casalbordino, «killer per cozze, vongole, orate e spigole»

Il granchio blu anche sulla costa del Vastese. La presenza del crostaceo che divora vongole, cozze, orate e spigole è confermata dai documenti di Regione Abruzzo, Arta e imprese del settore. Il problema, che sta già mettendo in ginocchio marinerie e allevamenti di mitili dell’Alto e del Medio Adriatico, inizia a causare timori anche nel comparto ittico abruzzese.

(foto di repertorio)

Granchio blu nel tratto Vasto-Casalbordino

«Nell’areale di Vasto-Casalbordino» una società di mitilicoltura, «ha segnalato una notevole quantità del granchio nella fascia salmastra dei vari fiumi della zona e l’assenza del crostaceo sugli impianti di cozze ubicati al largo della costa». Lo scrive l’assessore regionale all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, in una lettera di risposta al ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, che l’8 agosto scorso ha chiesto notizie alla Regione. «La Direzione marittima di Pescara, sulla base delle informazioni assunte dal ceto peschereccio, ha riferito che la cattura e l’avvistamento di esemplari di granchio blu è al momento da considerarsi evento straordinario e occasionale».

«Pericolo di incontrollata esplosione del fenomeno»

Il presidente del Cogevo (Consorzio gestione vongole) Frentano, Maurizio Angiotti, in una missiva indirizzata a Imprudente, ricorda che «la specie Callinectes sapidus (granchio blu), originaria dell’Atlantico del Nord, è considerata nemica di cozze, vongole, crostacei» ed è «molto aggressiva, a rapidissima riproduzione, ritenuta un vero killer per l’ecosistema di mari, lagune e stagni». Si nutre anche di orate e spigole, inoltre «rovina le reti degli allevamenti; non ha problemi con le temperature», si tratta di crostacei che «possono sopravvivere e riprodursi tra i 3 e i 35 gradi». Da un mese a questa parte, «lungo tutta la costa abruzzese sia gli operatori della piccola pesca che le imbarcazioni del Cogevo Frentano hanno rilevato la presenza del granchio blu perché trovato intrappolato nelle reti da posta o tra le vongole». Una presenza che, allo stato attuale, «sembrerebbe contenuta ma, date le premesse, siamo molto preoccupati su una possibile, incontrollata esplosione del fenomeno dovuta alla rapidità di riproduzione. Tale situazione determina un ulteriore elemento di criticità per la nostra già fragile e provata economia».

L’Arta (Agenzia regionale di tutela dell’ambiente) ha rilevato «avvistamenti nel tratto costiero della provincia di Chieti, e precisamente nel tratto ricadente nel Comune di Ortona».

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