Un detenuto di 37 anni di San Salvo ha tentato il suicidio all’interno della casa lavoro di Torre Sinello a Vasto. L’uomo era stato arrestato nei giorni scorsi dove si era reso protagonista di alcuni danneggiamenti (in passato ha aggredito anche il comandate della polizia locale).
Il detenuto, salvato dal provvidenziale intervento di un agente di polizia penitenziaria, soffre di problemi psichici e dovrebbe essere ospitato da una struttura adeguata. Su questo punto il sindacato Osapp è critico: «In tutta la regione non si è trovato un reparto in grado di prendersi cura di un malato. Inutile dire che per evitare disturbo agli altri malati durante la degenza nel pronto soccorso di Vasto sono stati impiegati 6 poliziotti».
«Il detenuto – scrive il segretario regionale del sindacato Nicola Di Felice al provveditore di amministrazione penitenziaria Maurizio Veneziano – sarà posto sotto sorveglianza a vista da parte di un poliziotto che dovrà svolgere compiti altrettanto gravosi. È una situazione non più sostenibile. Ci disse che erano stati avviati contatti con la Sanità regionale, ma sul territorio non vediamo progressi. Avvisi il Ministro che più della vicinanza servono soluzioni e che magari la prima immediata sferzata la può dare costringendo le Asl a fare il proprio lavoro per tutti i malati, compresi coloro che sono nelle patrie galere. La pena è una e non ricordo che ci sono aggravanti come l’abbandono della cura medica».