Variante alla zona industriale e Ptcp, «Menna ha reso ancora più incerto il futuro dell’area»

«Decisioni contraddittorie e poco trasparenti perché l’Aula, convocata solo l’ultimo giorno utile, non è stata adeguatamente coinvolta e informata del processo decisionale di trasformazione urbanistica di Vasto impedendo così un reale dibattito in città». Le osservazioni al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale animano il dibattito politico preferragostano.

Il segretario del circolo cittadino di Fratelli d’Italia, Nicola Carlesi, interviene sull’argomento dopo l’ultimo consiglio comunale: «La variante dell’area industriale di Punta Penna è un esempio lampante di scorretto uso delle regole di partecipazione. Menna si presenta in questa occasione nel suo doppio ruolo di controllore e controllato, propone come presidente della Provincia il 30 giugno, un Piano Provinciale che lascia immutata l’area industriale di Punta Aderci, dichiara apertamente sui giornali che nessuna fabbrica verrà spostata, ma l’8 agosto in consiglio comunale, scaduti i tempi di partecipazione democratica al processo di pianificazione, presenta una variante che ridefinisce radicalmente il futuro dell’assetto industriale di Vasto, allegando mappe posticce, disegnate a mano con un pennarello, in evidente contraddizione tra di loro, ma sopratutto mai pubblicate prima».

Carlesi sottolinea che l’opposizione e l’intera città non erano stati informati di questa importante ipotesi di trasformazione: «Menna, vista la mancata realizzazione di una variante al Piano Regolatore Generale da parte del centro sinistra negli ultimi 20 anni, presenta in consiglio comunale un’osservazione, che nasconde una variante sostanziale alle cartografie di Piano, e l’auto-approva frettolosamente».

Fratelli d’Italia ha sollevato dubbi sull’iter di approvazione e sulla conformità di questa osservazione-variante del Comune chiedendo di conoscere i dettagli della variante (la dimensioni delle aree interessate, le particelle catastali coinvolte dalla modifica e se i proprietari fossero tutti a conoscenza di tali interventi), «ma le domande sono rimaste inascoltate, con silenzio da parte degli uffici e dei consiglieri comunali di maggioranza. Menna ha cercato di accontentare alcuni gruppi di interesse, ma ha finito solo per creare un quadro normativo ancora più confuso e caricare di incertezze il futuro dell’area».

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