Prosegue con successo, nelle cantine di Palazzo Tilli a Casoli “Invito al Collezionismo”, mostra d’arte contemporanea che resterà aperta fino al 12 agosto, con orario 18 -22 e ingresso gratuito. L’esposizione consente di ammirare tele di grandi artisti come Renato Guttuso, Michele Cascella, Franco Gentilini, Ennio Calabria, Valerio Adami, Ennio Morlotti e Salvatore Mangione. La mostra è stata inaugurata nei giorni scorsi alla presenza del sindaco di Casoli Massimo Tiberini, di Antonella Allegrino, proprietaria di Palazzo Tilli, di Gianni Vassalli, il medico casolano che ha collezionato le opere donandole poi alle figlie, e di numerosi appassionati di arte contemporanea. «E’ un evento di grande rilevanza che anche a chi non è esperto regala emozioni uniche» ha detto Massimo Tiberini. «Siamo onorati di ospitare questa mostra che rafforza la vocazione di Palazzo Tilli a promuovere e condividere l’arte e la bellezza – ha sottolineato Antonella Allegrino – La collezione delle sorelle Vassalli accresce il valore del patrimonio artistico e culturale del territorio e dell’intera regione».
«Ringrazio Antonella Allegrino per aver messo a disposizione della collezione una location così suggestiva – ha affermato Vassalli – Ritengo che ognuno di noi debba donare alla comunità di appartenenza quello che ha pur trattenendolo. I quadri esposti sono opere a cui sono legato sentimentalmente; non sono oggetti, sono persone, sono familiari. Conoscono i miei pensieri, le emozioni: è stato un vero processo di innamoramento che me le ha fatte scegliere. La passione per l’arte contemporanea è nata dalla mia assoluta incapacità di disegnare e dipingere che mi ha portato, in terza media, a essere rimandato in disegno a settembre – ha ricordato – Il direttore dell’istituto scolastico disse che se non avessi studiato mi avrebbe bocciato poiché il disegno aveva la stessa dignità di materie come l’italiano e la matematica. Lessi tanti libri e scoprii che c’erano artisti capaci di realizzare quadri meravigliosi. In seguito, ho avuto la fortuna di conoscerne tanti perché sono andato a Bologna dove ho abitato sopra la galleria Marescalchi».