“Il Miglior Nemico di Roma” lo scrittore Cappelli presenta il suo libro sui Goti

L’avvincente racconto della storia dei Visigoti, un popolo costretto a migrare nell’Impero Romano, del quale ha segnato la storia e la futura evoluzione. E’ questo l’argomento al centro dell’incontro organizzato dall’Archeoclub di Lanciano con lo scrittore e divulgatore abruzzese Marco Cappelli che, nella splendida location del Parco dei Priori di Fossacesia, domani, mercoledì’ 8 agosto a partire dalle ore 18.30 presenterà il suo libro edito dalla Solferino ed intitolato “Il Miglior Nemico di Roma: Storia dei Goti, alleati e rivali dell’Impero”. Marco Cappelli è nato in Abruzzo, ma dopo la laurea alla Bocconi lavora a Bruxelles nel settore marketing di un’azienda americana. Ma la sua grande passione da sempre è la storia, che non ha mai smesso di studiare e che lo ha portato a dar vita a un podcast di grande successo con l’ambizione di narrare non solo grandi personaggi ed eventi ma anche l’evoluzione di economia, società e cultura del nostro Paese con un linguaggio diretto e accattivante.

Dalle steppe dell’Ucraina al Sacco di Roma, i Goti hanno segnato la storia d’Europa, rappresentando per l’Impero una grande minaccia e un’opportunità di rinnovamento. Nel suo nuovo libro, Marco Cappelli racconta l’avventurosa e affascinante storia dei Visigoti, un popolo uscito dalle brume del nord, scacciato dalle sue case dalla violenza degli Unni e costretto a migrare nell’Impero romano. Siamo abituati a leggere la storia dalla parte di Roma; qui per la prima volta il punto di vista è quello del popolo barbaro: dei suoi costumi, delle sue leggende, della sua cultura. Una storia affollata di protagonisti indimenticabili, dal «Piccolo lupo» che convertì i Goti al Cristianesimo, a Fritigern, prima alleato e poi nemesi dei Romani a Adrianopoli, per arrivare al loro grande capo, Alarico, che li porterà quasi per sbaglio a saccheggiare Roma. Quarant’anni di migrazioni all’interno dell’Impero trasformeranno i Goti: sempre sul filo del rasoio, finiranno per assomigliare ai loro vicini Romani, sviluppando al contempo una nuova civiltà romano-germanica. Un destino di grandezza sembra attenderli, ma un nuovo popolo si affaccerà alla storia con prepotenza per contenderne lo scettro.

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