Vent’anni senza Sante Petrocelli, docente, orefice, editore con la passione della politica

Docente, artista dell’oreficeria, editore e politico. Sante Petrocelli è stato tutto questo. Ricorre il ventennale della sua morte. In queste ore sono tanti i ricordi appassionati di chi ha conosciuto un uomo che ha fatto della passione la cifra della sua vita.

Sante Petrocelli (foto dal profilo Facebook di Francesco Menna)

Nativo di Acquaviva di Isernia, si trasferì a Vasto nel 1970. Nella vita politica fu grande il suo impegno nel Partito comunista italiano, di cui fu segretario zonale del Vastese. Fermo nelle sue idee, riusciva ad affermarle con pacatezza, senza mai alzare la voce. Consigliere comunale e provinciale, Petrocelli nel 1991, l’anno della svolta della Bolognina, non aderì al Pds e seguì la scissione che sfociò in Rifondazione comunista, il partito che anni dopo gli avrebbe intitolato la sezione di Vasto.

Nel mondo della scuola fu docente dell’Istituto d’arte Palizzi, dove insegnava oreficeria, la stessa arte che coltivava nella sua personale bottega orafa. Gli studenti delle sue classi, sotto la sua guida, furono premiati in numerosi concorsi. E poi l’editoria: fondò e diresse Radio Agorà, storica emittente locale che, sotto forma di cooperativa culturale, contribuì alla formazione di tanti giovani, cui offriva un microfono e uno spazio nella programmazione per esprimere la propria passione per la musica e lo speakeraggio. La sede era in via Aimone, nella città antica, vicino a Porta Nuova e al Teatro Rossetti.

Nel 2008, a cinque anni dalla sua scomparsa al termine di una breve malattia, l’amministrazione comunale di Vasto, su iniziativa dell’allora assessore alla Cultura, Francescopaolo D’Adamo, lo ricordò con la mostra d’arte contemporanea intitolata Omaggio a Sante.

«Venti anni fa saliva al cielo Sante Petrocelli. Ricordo ancora nella chiesa di San Paolo tantissime persone, che parteciparono al funerale per salutarlo», ricorda il sindaco di Vasto, Francesco Menna. «Una persona buona, gentile ed educata. Da tutti era chiamato amichevolmente Petros. Sante è stato uno stimato professore, che amava i suoi studenti e li indirizzava verso percorsi migliori. Era un grande artista, un politico, un uomo di sinistra. È stato un uomo di riferimento, uno dei politici che ho conosciuto e apprezzato. Un maestro di cui ricordo: la passione, l’impegno e l’onestà. È stato fondatore di un laboratorio politico culturale insieme a tanti amici e sono certo che ai nostri giorni non avrebbe usato i social per critiche infondate, ma avrebbe fatto proposte per continuare ad amare la nostra città».

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