«Abbiamo dato un ultimatum alla ditta e qualora non dovessimo ricevere alcuna risposta o risposte non consone, saremmo costretti ad andare in giudizio». Così l’assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Bomba, parla ancora, ma senza aggiungere grandi novità, una volta della questione legata alla pavimentazione ballerina di corso Trento e Trieste.
Una vicenda che si protrae ormai da oltre un anno e mentre l’amministrazione cerca in ogni modo un accordo per evitare ulteriori lungaggini ed esborso di soldi pubblici, la pavimentazione continua a scricchiolare, spaccarsi, rompersi e rialzarsi non solo nei tre attraversi carrabili ma anche su tutta l’area pedonale, per un quadro generale che di presentoso, ormai, ha solo il nome. E la perizia del CTU incaricato dal tribunale di Lanciano e depositata lo scorso settembre 2022 ormai è storia perché, in questi quasi 11 mesi, le rotture sono aumentate per cui appare assai improbabile che la somma di oltre 200 mila euro stimata allora sia la stessa di oggi.
Ciò che occorrerebbe sarebbe iniziare i lavori prima di subito per evitare la catastrofe, logistica ed economica, della maxi opera costata al Comune 1 milione e 300 mila euro ma che immediatamente, già prima del collaudo, aveva mostrato tutte le sue fragilità. L’ultimatum del Comune è segnato per oggi, venerdì 28 luglio, ma al momento tutto tace. Dalla ditta e dall’amministrazione.