Vivere nel quartiere del centro di Vasto dove si svolge il mercato del sabato non è facile. A raccontarlo a Chiaro Quotidiano è Vincenzo Scardapane, «un residente della zona di Viale D’Annunzio dove ogni sabato mattina è ospitato il mercato, prevalentemente dei capi di vestiario vintage. Innumerevoli sono gli episodi incresciosi che rendono difficile se non impossibile la convivenza con gli operatori».
«Poche settimane fa trovavo nel bidoncino dell’organico una busta contenente urina, pratica che ho visto nella sua dinamica nella settimana successiva, cioè un mercante che mingeva davanti la porta di casa mia, all’aperto, davanti a tutti in una bustina identica. Oggi vi scrivo perché è accaduto un fatto che va oltre ogni limite di sopportazione, e che ben delinea i comportamenti usuali» di alcuni commercianti, «spesso irrispettosi delle regole di un consesso civile e sprezzanti del luogo residenziale che li ospita. Accompagnavo a casa mia madre anziana e con disabilità in compagnia anche delle mie due bambine di 3 e 9 anni. Eravamo sulla strada nello spazio minuto libero oltre le bancarelle, quando da dietro vedo arrivare un furgone che non accenna a fermarsi, con la reale possibilità che travolga mia madre, me e le mie figlie. Una manovra totalmente fuori da ogni logica quella di condurre quel furgone in quello spazio stretto, in un orario ancora centrale del mercato, verso le 11 e mezza, senza attendere il transito dei pedoni. Una volta dopo aver fermato la corsa del mezzo, ho fatto sentire le mie ragioni con vigore, in quanto eravamo tutti in pericolo di vita, io, le bimbe e la mia anziana madre.
Invece di scusarsi il mercante ha inveito contro di me, mi ha insultato in ogni modo e mi ha anche minacciato di percosse davanti a tutti e soprattutto davanti alle bambine. Dato che mi comporto da persona civile, io, ho fatto in modo che la situazione non degenerasse. Alla fine il soggetto se n’è andato, dopo avermi “suggerito di recarmi in luoghi non ameni”. Ora io dico: è possibile che noi residenti di viale D’Annunzio, da quando ho memoria, dobbiamo convivere ogni sabato mattina con questa Spada di Damocle», chiede Scardapane.
«È ancora attuale un mercato fatto così, ai tempi di Amazon? Non potrebbero essere spostati in un luogo in cui non danno fastidio a nessuno? E tutte le fastidiosissime circostanze arrecate dal mercato? Ogni venerdì sera va spostata la propria auto, anche col freddo, la febbre, la pioggia, anche soprattutto nei venerdì estivi in cui ci sono eventi in piazza e le auto sono parcheggiate in modo selvaggio su viale D’Annunzio, non riuscendo a trovare posto buono per il giorno successivo.
Tutte le persone con disabilità residenti in questa zona, con condizioni atmosferiche non ideali, devono essere portate in giro necessariamente con il proprio mezzo, e non si può, perché c’è il mercato. Persone dunque destinate a restare a casa. Anche se volessero avventurarsi poi a farsi un giro, è probabile che un furgone, senza alcuna logica, ti investa tra le strade del mercato.
Aggiungo che da quando è cambiata la gestione dei parcheggi, a noi residenti è vietato parcheggiare davanti casa se non a pagamento, avendo lasciato soltanto alcuni posti bianchi su viale D’Annunzio. I posti a pagamento li vedo vuoti la maggior parte del giorno e nell’arco dell’anno. Sembra un accanimento verso noi residenti, anche ingiustificato, dato che – afferma Scardapane – non produce utili rilevanti. Io credo che sia il caso di fare tabula rasa e lasciare in pace la zona di viale D’Annunzio. Chi ama il mercato del sabato proponga all’amministrazione comunale di farselo mettere sotto casa sua».
Capisco benissimo il signore.
Penso che sia arrivato il momento di ripensare
queste arcaiche manifestazioni, considerato anche il tipo di comportamento descritto.
L’amministrazione comunale dovrebbe garantire la vivibilità della città.