Scarichi abusivi a Fosso Marino, serve il robot per scovarli

Lo scorso anno si provò col liquido tracciante. La fluorescina per scovare gli scarichi fognari abusivi dentro Fosso Marino, il canale che sfocia al centro del Golfo di Vasto. I controlli furono parziali, non fu possibile eseguirli casa per casa. Quindi quest’anno si ipotizza di usare un robot, com’è successo un mese fa per controllare la condotta delle acque bianche dopo che si era aperta una voragine alla rotatoria sud della circonvallazione Istoniense.

La scorsa settimana i dati dell’Arta (Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente) avevano rivelato un evidente sforamento dei limiti di legge, perciò era scattato il divieto di balneazione, poi revocato 24 ore dopo perché i successivi campionamenti e analisi avevano rivelato un rientro dei valori nella normalità.

Circa un mese fa il problema è stato discusso in un incontro tra Comune, guardia costiera e carabinieri forestali. Sono emerse due possibili cause dei valori fuori norma. La prima è l’abusivismo: la presenza di scarichi privati non allacciati alla fognatura, ma a Fosso Marino. La seconda è «una rottura della linea delle acque nere, che è parallela a quella delle acque bianche, e una conseguiente contaminazione. Ma è un’ipotesi poco probabile, perché il problema che ci troviamo ad affrontare si verifica d’estate», spiega il comandante della guardia costiera di Vasto, tenente di vascello Stefano Varone.

Serve un intervento tecnico. Un robot che risalga la foce di Fosso Marino e scopra, con la sua videocamera, dove si trovano i tubi che riversano liquami nel canale. Per chiuderli definitivamente e punire i responsabili con contravvenzioni da migliaia di euro.

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