Tutti contro tutti o quasi. La sanità del Chietino diventa ancora una volta un aspro terreno di scontro politico. Tutto è iniziato con una lunga lettera di ieri del direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti Thomas Schael, strascico ancora dell’audizione richiesta dal Comitato ristretto dei sindaci il 29 giugno scorso quando, subito dopo, viene accusato di aver rifiutato il confronto con alcuni primari.
«Il processo»
La lettera è indirizzata al sindaco di Chieti – e presidente del comitato – Diego Ferrara, ma chiama in causa anche gli altri primi cittadini, soprattutto Francesco Menna (col quale non sono mancati altri duri scontri) accusato di aver portato il comitato «su un percorso che non esito a definire “deviato”, trasformando un organo consultivo dell’azienda sanitaria, con ruoli chiari e definiti, in un tribunale, dove sfilano testi d’accusa reclutati con il preciso intento di mettere sulla graticola il sottoscritto». Nella mail inviata alle redazioni Schael allega anche la foto di tutte le richieste di audizione avanzate da Menna.
Il manager parla dei 104 sindaci della provincia trascinati «in una battaglia strumentale tesa a colpire una direzione che con le risorse a disposizione e i cocci lasciati dalla pandemia cerca di tenere assieme assistenza e conti in ordine» e non risparmia stoccate: «non si può chiedere ragionevolezza in questo momento a un populista come Menna».
Schael non ci sta e accusa: «Non è il processo al direttore che porterà a migliorare l’assistenza in questo territorio. Non è con la sfilata di testi di accusa arruolati da Menna in qualità di difensore degli oppressi. E allora mi chiedo, che senso ha tutto questo?».
«Se ha qualcosa da dirmi, lo faccia apertamente»
A stretto giro arrivano le repliche di Ferrara («Non sono una marionetta manovrata da qualcuno, non si permetta») e del sindaco vastese che rigira a Schael le accuse di far politica: «Se ha qualcosa da dirmi lo faccia apertamente. Comprendo come la realtà sanitaria avanzata da medici, infermieri, operatori sanitari e sindaci di questo territorio sia diversa da quella da lei raccontata e dalla parte politica a lei vicina e che lei è chiamato a difendere a spada tratta facendosi spesso e volentieri loro scudo. Lei è il direttore generale della Asl e ha, ed avrà, sempre il mio rispetto per il ruolo che ricopre e per la persona che è, ma da sindaco di una città che vede sul territorio comunale la presenza di un ospedale punto di riferimento del Vastese le cui condizioni sono però ormai note a tutti».
Sull’ultima riunione del comitato: «La verità è che lei, caro direttore, ha voltato le spalle a sette direttori di dipartimento del SS. Annunziata di Chieti che avevano solo chiesto di interloquire con lei per esporre i loro quesiti e le loro problematiche. Il suo atteggiamento da semplice uditore non è stato certo un bel vedere».
«Ferrara si dimetta»
Tutto finito? No, perché a fare quadrato intorno al direttore dell’azienda sanitaria arrivano gli amministratori di centrodestra. La prima è Catia Di Fabio, sindaco di Monteodorisio che chiede le dimissioni di Ferrara per riequilibrare politicamente il comitato: «Dal grido di allarme del direttore generale emerge chiaramente quanto il Comitato sia stato trasformato in un organo di inquisizione politica, contro Asl e Regione. Non più, dunque, un luogo istituzionale dove poter affrontare i temi importanti del nostro territorio e poterne studiare soluzioni. Questo è frutto dell’arroganza del centrosinistra che ha costituito uno strumento monocolore non rappresentativo di tutti i sindaci di questa provincia. Ci auguriamo vivamente una doverosa presa d’atto con successive dimissioni dell’attuale presidente, Diego Ferrara».
Per il sindaco di Lanciano, Filippo Paolini, che parla di «arroganza del centrosinistra», il comitato sarebbe da azzerare: «Mi auguro una presa d’atto da parte di tutti i componenti del comitato, di detta incresciosa situazione, con le consequenziali dimissioni di tutti, in primis dell’attuale presidente Diego Ferrara».
In serata è la volta di Emanuela De Nicolis, sindaco di San Salvo, che parla di «attacco ingiustificato ed eccessivo» nei confronti di Schael, «frutto più dell’appartenenza politica che dello stato delle cose». «Se si parla di confronto – aggiunge – non mi sembra di aver scambiato delle chiacchiere con i sindaci che fanno parte del Comitato ristretto per una linea di condotta comune sulla sanità della Asl. Eppure da loro non vengono lesinate critiche».
«Non biasimo la passione politica dei Menna e dei Ferrara – conclude De Nicolis – ma ritengo che lo scontro, anche alimentato dalle prossime elezioni politiche, non debba e non possa avvenire sul terreno della salute dei cittadini. Tutti noi vogliamo una buona sanità».
Lo scontro, su un terreno che non dovrebbe avere colore politico, sicuramente è destinato a proseguire.
Mentre sulla sanità abruzzese o meglio quella vastese è in atto uno scontro “politico” tra il Direttore Generale Schael da una parte e il comitato dei Sindaci dall’altra, i cittadini, fruitori diretti dei servizi stanno zitti a guardare e subire. Sbattuti da una parte all’altra dei presidi ospedalieri della regione per una Tac, una Risonanza, un Ecodoppler. Forse è venuto il momento non solo di dare la parola ai cittadini maggiori fruitori dei servizi sanitari ma, di inserire alcuni componenti o rappresenti dei cittadini all’interno del comitato ristretto dei Sindaci con gli stessi diritti rappresentanza dei Sindaci.